Page 48 - Mediterraneo e dintorni - 4-2020
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dopo la scomparsa di Bramante,    Belvedere e delle famosissime    rinascimentale sono poi gli
                e di conservatore delle antichità   grottesche della Domus Aurea che   affreschi eseguiti per la Villa
                romane. Questa innovativa         tanto influenzeranno l’arte di   Farnesina di Agostino Chigi,
                carica, che testimoniava il rinato   Raffaello e quella delle epoche   Il trionfo di Galatea, e nella
                interesse per la classicità greco-  successive.                    Loggia Amore e Psiche (fig.
                romana, consentì a Raffello       Tra il 1511 e la sua morte,      12). In Santa Maria della Pace
                di dedicarsi al recupero e alla   avvenuta nel 1520, l’artista     invece, sempre per i Chigi,
                conservazione del patrimonio      fu impegnato anche per           realizzerà l’affresco delle Sibille
                dell’Urbe attraverso il rilievo   committenze ecclesiastiche e     e angeli e in Santa Maria del
                e la catalogazione dei reperti    laiche in Roma e fuori della     Popolo il progetto per la loro
                secondo un metodo anticipatore    città eterna. Ricordiamo la      cappella funebre.
                delle moderne procedure           Madonna di Foligno, il ritratto   In questo periodo di intensa
                archeologiche. Di questo          di Giulio II, la Madonna         attività Raffello fu impegnato
                periodo sono di particolare       Sistina con i suoi celeberrimi   anche nella realizzazione
                importanza i ritrovamenti         angioletti (fig. 11). Di grande   dei cartoni per i dieci arazzi
                del Laooconte, del torso del      importanza e influenza sull’arte   destinati alla Cappella Sistina,
                                                                                   recentemente, ancorché troppo
                                                                                   brevemente, esposti nella loro
                Fig. 15 - Trasfigurazione, 1518-1520, olio su tavola, 405x278 cm, Città del Vaticano,
                Pinacoteca Vaticana                                                collocazione originale.
                                                                                   Non è tuttavia possibile
                                                                                   contemplare tutta la produzione
                                                                                   dell’operosissima bottega
                                                                                   dell’Urbinate, il quale
                                                                                   purtroppo terminò la sua
                                                                                   breve ma gloriosa vita a soli 37
                                                                                   anni. Vogliamo però almeno
                                                                                   nominare altri capolavori
                                                                                   dell’ultimo periodo: il ritratto
                                                                                   di Baldassare Castiglion e
                                                                                   l’Autoritratto con un amico
                                                                                   (fig. 13), esposti al Louvre;
                                                                                   la Madonna della seggiola e la
                                                                                   Velata, presenti alla Galleria
                                                                                   Palatina;  la sua amata  musa
                                                                                   Fornarina (fig. 14), esposta a
                                                                                   Palazzo Barberini. Il futuro
                                                                                   Papa Clemente VII Medici
                                                                                   commissionò quella che è
                                                                                   riconosciuta come la sua ultima
                                                                                   opera rimasta incompiuta e
                                                                                   forse terminata dal suo allievo
                                                                                   prediletto, Giulio Romano: la
                                                                                   Trasfigurazione (fig. 15). Questa
                                                                                   grande tavola, custodita nella
                                                                                   Pinacoteca Vaticana, costituisce
                                                                                   forse il suo involontario
                                                                                   testamento artistico ed
                                                                                   ennesima testimonianza
                                                                                   dell’ineguagliabile arte del
                                                                                   maestro urbinate.
                                                                                   In occasione della veglia
                                                                                   funebre il Vasari ci narra che
                                                                                   «gli misero alla morte al capo
                                                                                   nella sala, ove lavorava, la
                                                                                   tavola della Trasfigurazione che
                                                                                   aveva finita per il Cardinale
                                                                                   de’ Medici, la quale opera, nel
                                                                                   vedere il corpo morto e quella


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