Page 45 - Mediterraneo e dintorni - nr 1 -2020
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darla in sposa; poi, probabilmen-
            te incentivata dall’entità non in-
            differente della dote promessa-
            le, la giovane accettò. Catherine
            diede a Pedro anche dei figli gla-
            bri ma di loro si sa poco e nien-
            te:  al  contrario  di  quelli  pelosi,
            seppur  figli  di  un  gentiluomo,
            non furono oggetto di interesse
            alcuno.
            La bellezza della ragazza e il
            forte contrasto con l’aspetto ani-
            malesco del marito ispirarono il
            motivo folklorico della Bella e la
            Bestia, ma a differenza di ciò che
            avvenne nella fiaba, Don Pedro
            non si trasformò mai in un bel
            principe.
            dalla corte di Parigi a quella di
            Parma. Nel 1589, con la rovina
            dei Valois e la morte di Caterina   Petrus Gonsalvus e Catherine. Joris Hoefnagel, Animalia Rationalia et Insecta - Plate I.  National
            de’ Medici, la famiglia Gonzales   Gallery of Art Washington
            fu inviata presso il Ducato di Par-
            ma, dove fu alloggiata a Palazzo
            del Giardino. Ranuccio Farnese,
            il duca, riconobbe a Don Pedro
            dignità e rango di gentiluomo,
            gli accordò protezione e privile-                               la bella e la bestia. (Illustrazione di Walter Crane)
            gi, a condizione che si esponesse
            di tanto in tanto per fare bella
            mostra dei suoi peli. Gonzales
            accettò ma reclamò un’attività
            lavorativa, sostenendo di non
            voler “mangiare il pane a tradi-
            mento”. Così fu nominato fattore
            e si traferì a Collecchio, a 11 chi-
            lometri da Parma, dove rimase
            solo tre anni. Ranuccio Farnese
            lo richiamò a sé: non voleva pri-
            vare la sua corte del prestigio di
            un peloso gentiluomo.
            I “mostri”  gonzales. La fami-
            glia Gonzales, per quanto triste-
            mente collegata all’animalità, a
            quegli scomodi peli dovette un
            insolito destino fatto sì di umilia-
            zioni ma anche di agi e privilegi.
            Antonietta fu data in dono dal
            duca Ranuccio alla marchesa di
            Soragna, la quale fece esaminare
            la bambina dal celebre natura-
            lista Ulisse Aldrovandi. Fu così
            che “Tognina” finì nel primo ca-
            pitolo del di lui libro la monstro-
            rum historia. Della sua vita poco
            si sa, se non che fu una sorta di
            animaletto che diede lustro al
            salotto della dama. Di Madelei-


                                                                                     Mediterraneo e dintorni - 43
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