Page 49 - Mediterraneo e dintorni - nr 1 -2020
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la messa a sistema della parte
tecnologica, la registrazione del
marchio ed il deposito del brevet-
to. Poi nel 2017 il finanziamento
con i fondi POR Calabria grazie
al quale il progetto è decollato. La
sfida è sembrata subito interes-
sante: quando si parla di arte, di
bellezza e di proporzioni, il sen-
so che supporta l’essere umano è
senz’altro la vista. Ma se l’utente
vedente potesse toccare il di-
pinto? Non un bassorilievo, ma
proprio il dipinto, gli oggetti e i
personaggi rappresentati. E non
solo: se avvicinandosi al dipinti
si sentissero anche i suoi odori?
Se il dipinto stesso si raccontas-
se e avvolgesse il visitatore con
le sue atmosfere e suggestioni,
facendogli rivivere quel periodo,
quei luoghi, quei personaggi?
Replicare il contenuto dell’opera
d’arte, cioè le azioni, le emozioni
e le sensazioni in essa ritratte, ri-
svegliando le memorie implicite Il “ratto di Europa” in progress
e l’immaginazione dell’osserva- Il “ratto di Europa”. Replica completata
tore: questo l’obiettivo raggiunto
grazie ai contenuti ed alla tecno-
logia.
Il processo che porta alla rea-
lizzazione di un dipinto multi-
sensoriale prevede diverse fasi.
Quando un dipinto viene trasfor-
mato in rilievo tattile muta intrin-
secamente anche l’espressione
artistica originaria, che da visiva
converge verso l’arte plastica.
Nel passaggio di riproduzione si
va a perdere anche l’autenticità
dell’opera d’arte, quella che W.
Benjamin chiama l’aura. L’obiet-
tivo rimane quello di veicolare il
contenuto dell’opera superando
quelle barriere cognitive che ne-
gano ad un cieco l’accesso all’ar-
te visiva. Il dipinto tattile che
viene realizzato è, quindi, una
re-interpretazione dell’origina-
le, un compromesso fra tecnica
di produzione e fedeltà dei con-
tenuti. I dipinti realizzati con la
metodologia AIVES rispettano
la polimatericità che idealmente
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