Page 77 - Mediterraneo e dintorni - nr 15
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FRUTTI DELLA TERRA
di Giorgio Trichilo
il vino degli antichi greci
rinasce nell’isola d’elba
Un mix di scienza, ricerca e passione
ph Roberto Ridi
editerraneo: uno scrigno di segre- ed è stata proprio una ricerca, una prova
Mti, tradizioni, antichi saperi che si per capire quanto potesse resistere, –
esprimono in sapori unici e inimitabili. spiega Arrighi - siamo riusciti nel nostro
Questo patrimonio di cultura ha attra- progetto. L’uva è stata poi messa ad ap-
versato i secoli per giungere fino a noi ed passire sulle cannucce e successivamen-
essere rivalutato in tutto il suo prestigio: te in anfora. La quantità di sale presente
merito di chi in questo mare si riconosce dopo 5 giorni in mare ha permesso di
e si sente figlio della sua storia. È il caso di evitare l’uso di solfiti: il sale ha fatto da
Antonio Arrighi, viticoltore dell’isola d’El- antiossidante e conservante».
La sfida è stata vinta; il viticoltore dell’i-
sola d’Elba non nasconde la sua soddi-
sfazione: «Quando abbiamo assaggiato
il vino con il professor Attilio Scienza, l’e-
mozione è stata veramente grande: sia-
mo riusciti a produrre un vino identico a
quello che usciva dalle cantine dell’isola
ph Roberto Ridi
di Chio, in antichità».
Questo esperimento ha un doppio valo-
re. Prima di tutto è importante dal punto
di vista culturale: «Si tratta di un esempio
di archeologia sperimentale - dichiara il
professor Attilio Scienza - che ci consen-
te di ritornare alle origini, di capire per-
ché questo vino è diventato più famoso
ph Stefano Muti degli altri e di dare così risposte a molti
interrogativi rimasti inevasi». Si atten-
dono, tuttavia, ricadute anche sul pia-
ba che ha deciso di produrre vino come no del marketing del territorio: «Stiamo
facevano i greci 2500 anni fa, nell’isola di lavorando – conclude Arrighi - perché
Chio. Qui l’uva era soggetta a uno specia- l’isola d’Elba torni ad avere lo spazio che
le trattamento: era tenuta per qualche merita: nella prima metà dell’Ottocento
giorno in mare al fine di eliminare la pru- era il principale produttore di uva della
ina, cioè la sostanza cerosa esterna, per Toscana, con 5000 ettari presenti sul ter-
consentire un appassimento più veloce ritorio. Il vino arrivava in Liguria e fino al
e riuscire a far mantenere al vino aromi e sud della Francia».
sostanze. Arrighi si è messo all’opera con
la collaborazione dell’Università di Pisa,
partendo da un’idea di Attilio Scienza,
professore ordinario di viticoltura dell’U-
niversità di Milano. Insomma, un mix di
ph Stefano Muti ph Roberto Ridi
scienza, ricerca, passione e quel pizzico di
gusto per la sfida che non può mai man-
care.
«Volevamo riprodurre il vino dei greci
dell’isola di Chio» racconta Antonio Ar-
righi. «Ho
un’esperienza nella produzione in anfo-
ra e l’Elba ha fondali bellissimi» spiega il
viticoltore elbano. Ed ancora: «Abbiamo
utilizzato le ceste di vimini e l’Ansonica,
un’uva resistente e originaria di quelle
zone, un incrocio tra due vitigni dell’iso-
la di Chio».
L’esperimento è stato condotto attraver-
so una serie di passaggi: «Abbiamo mes-
ph Roberto Ridi so l’uva in profondità per alcuni giorni
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