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FRUTTI DELLA TERRA
                                                 di Giorgio Trichilo




                                              il vino degli antichi greci


                                              rinasce nell’isola d’elba



                                              Un mix di scienza, ricerca e passione




                                       ph Roberto Ridi
                                                  editerraneo: uno scrigno di segre-  ed è stata proprio una ricerca, una prova
                                             Mti, tradizioni, antichi saperi che si   per capire quanto potesse resistere, –
                                              esprimono in sapori unici e inimitabili.   spiega Arrighi -  siamo riusciti nel nostro
                                              Questo patrimonio di cultura ha attra-  progetto. L’uva è stata poi messa ad ap-
                                              versato i secoli per giungere fino a noi ed   passire sulle cannucce e successivamen-
                                              essere rivalutato in tutto il suo prestigio:   te in anfora. La quantità di sale presente
                                              merito di chi in questo mare si riconosce   dopo 5 giorni in mare ha permesso di
                                              e si sente figlio della sua storia. È il caso di   evitare l’uso di solfiti: il sale ha fatto da
                                              Antonio Arrighi, viticoltore dell’isola d’El-  antiossidante e conservante».
                                                                              La sfida è stata vinta; il viticoltore dell’i-
                                                                              sola d’Elba non nasconde la sua soddi-
                                                                              sfazione: «Quando abbiamo assaggiato
                                                                              il vino con il professor Attilio Scienza, l’e-
                                                                              mozione è stata veramente grande: sia-
                                                                              mo riusciti a produrre un vino identico a
                                                                              quello che usciva dalle cantine dell’isola
                                                                         ph Roberto Ridi
                                                                              di Chio, in antichità».
                                                                              Questo esperimento ha un doppio valo-
                                                                              re. Prima di tutto è importante dal punto
                                                                              di vista culturale: «Si tratta di un esempio
                                                                              di archeologia sperimentale - dichiara il
                                                                              professor Attilio Scienza - che ci consen-
                                                                              te di ritornare alle origini, di capire per-
                                                                              ché questo vino è diventato più famoso
             ph Stefano Muti                                                  degli altri e di dare così risposte a molti
                                                                              interrogativi rimasti inevasi». Si atten-
                                                                              dono, tuttavia, ricadute anche sul pia-
                                              ba che ha deciso di produrre vino come   no del marketing del territorio: «Stiamo
                                              facevano i greci 2500 anni fa, nell’isola di   lavorando – conclude Arrighi - perché
                                              Chio. Qui l’uva era soggetta a uno specia-  l’isola d’Elba torni ad avere lo spazio che
                                              le trattamento: era tenuta per qualche   merita: nella prima metà dell’Ottocento
                                              giorno in mare al fine di eliminare la pru-  era il principale produttore di uva della
                                              ina, cioè la sostanza cerosa esterna, per   Toscana, con 5000 ettari presenti sul ter-
                                              consentire un appassimento più veloce   ritorio. Il vino arrivava in Liguria e fino al
                                              e riuscire a far mantenere al vino aromi e   sud della Francia».
                                              sostanze. Arrighi si è messo all’opera con
                                              la collaborazione dell’Università di Pisa,
                                              partendo da un’idea di Attilio Scienza,
                                              professore ordinario di viticoltura dell’U-
                                              niversità di Milano. Insomma, un mix di
             ph Stefano Muti                                                    ph Roberto Ridi
                                              scienza, ricerca, passione e quel pizzico di
                                              gusto per la sfida che non può mai  man-
                                              care.
                                              «Volevamo riprodurre il vino dei greci
                                              dell’isola di Chio» racconta Antonio Ar-
                                              righi. «Ho
                                              un’esperienza nella produzione in anfo-
                                              ra e l’Elba ha fondali bellissimi» spiega il
                                              viticoltore elbano. Ed ancora: «Abbiamo
                                              utilizzato le ceste di vimini e l’Ansonica,
                                              un’uva resistente e originaria di quelle
                                              zone, un incrocio tra due vitigni dell’iso-
                                              la di Chio».
                                              L’esperimento è stato condotto attraver-
                                              so una serie di passaggi: «Abbiamo mes-
             ph Roberto Ridi                  so l’uva in profondità per alcuni giorni


                                                                                      Mediterraneo e dintorni - 75
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