Page 80 - Mediterraneo e dintorni - nr 15
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SCRIPTA MANENT
                                                 di Giulia De Sensi



















                             Le voci dell’eco di daniela rabia:


                            uno spaccato di un paesino perduto



                   o spaccato realistico di uno sper-  uno per uno, a volte per gruppo, nei   vicino a quello che è l’oggetto del
                Lduto paesino calabrese visto    loro spesso tristi agglomerati fami-  suo studio: per capire, per cono-
                attraverso la sensibilità di un ado-  liari, come se fossero delle strane   scere davvero. E anche per sapere
                lescente che se ne sente soffocato,   costellazioni terrene. Ma proprio   se  poi  realmente  non  si  nascon-
                ma che finisce per fare del suo esse-  come un piccolo astronomo finisce   da qualcosa di buono anche nella
                re avulso un’arma e una ricchezza:   per appassionarsi e per desidera-  dura, asfissiante realtà di un piccolo
                su questa traccia si muove il roman-   re di scendere a vedere da    paese - che tuttavia i sogni aiutano
                zo di Daniela Rabia ‘’Le voci dell’eco’’                          a rendere meno impossibile.
                (Carratelli editore). Un libro che vive                                E per concludere che forse la
                di una scrittura veloce e nitida, che                                  scelta migliore è restare, per
                sa tracciare schizzi convincenti di                                    provare ad affrontare ciò che
                personaggi dalle  bassezze o  dalle                                    prima ci si accontentava di
                virtù assolutamente comuni, ma                                        guardare,  saggiamente,  solo
                che risultano spesso quasi surreali                                   da lontano.
                nella loro tipicità tragicomica. Sono                                 Daniela Rabia dà voce in questo
                figure che ci lasciano comprendere                                   libro ad un disagio comune a
                senza tanti preamboli i perché del                                   tantissimi di coloro che restano
                disagio del protagonista, il giovane                                 in una terra indubbiamente dif-
                Goy.  Goy che  ascolta  quotidiana-                                 ficile,  e quasi certamente anche
                mente le voci dei suoi compaesa-                                    al proprio. E regala una speranza
                ni ma, saggiamente, da lontano:                                     di redenzione e di riscatto perso-
                dall’alto della rupe che sovrasta il                               nale, visto che anche da queste
                paese, quella che lui chiama ‘’il mon-                             parti nascono persone che, come il
                te Eco’’ appunto. Quel luogo, come                                 giovane Goy, hanno la sensibilità e
                una sorta di orecchio di Dionisio,                                il bisogno viscerale di osservare, di
                amplifica curiosamente le loro                                    capire e di capirsi. E magari anche di
                voci. E dal colmo del suo osser-                                  realizzarsi intimamente, nonostan-
                vatorio personale Goy li analizza                                 te tutto.





















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