Page 68 - Mediterraneo e dintorni - nr 13
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Rinascente, in Via del Tritone,
                                                                                   sono emersi dei resti cospicui
                                                                                   proprio di questo acquedotto;
                                                                                   oggi è visibile gratuitamente per
                                                                                   chiunque entri nel negozio. Alla
                                                                                   volontà dello stesso imperatore
                                                                                   si  riconduce  l’Aqua  Alsietina  (2
                                                                                   a.C.), costruita per riempire la
                                                                                   Naumachia di Trastevere, un ba-
                                                                                   cino idrico per riprodurre le gran-
                                                                                   di battaglie navali della storia.
                                                                                   La Naumachia doveva avere un
                                                                                   canale di raccordo con il Tevere,
                                                                                   per permettere l’accesso alle navi,
                                                                                   e un isolotto al centro del bacino,
                                                                                   per rendere gli spettacoli più re-
                                                                                   alistici possibile. Circa un secolo
                                                                                   dopo si rese necessaria la costru-
                Area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme. Resti dell’Aqua Claudia e dell’Anio Novus
                (che correva sovrapposto al Claudio), inglobati nelle mura aureliane

                zione di un nuovo acquedotto per
                alimentare la zona di Trastevere,
                che altrimenti era fornita solo de-
                gli scarti dell’Alsietina.  Nel 109
                d.C., infatti, per volere dell’impe-
                ratore, fu costruita l’Aqua Traiana,
                che venne quasi interamente re-
                staurata (1608-1612) e riutilizzata
                da Papa Paolo V, da cui prende il
                nome di Aqua Paola. Il cosiddetto
                “Fontanone” sul Gianicolo dove-
                va essere la mostra di questo ac-
                quedotto, ovvero il punto in cui
                terminava il suo percorso.
                L’ultimo acquedotto realizzato
                dagli imperatori romani fu l’Aqua
                Alexandrina, voluta da  Alessan-
                dro Severo (226 d.C.) per portare
                più acqua alle terme di Nerone,
                che egli stesso aveva restaurato e
                che da quel momento furono co-
                nosciute come “Terme  Alessan-
                drine”.












                    Acquedotto Vergine, i cui resti sono stati
                    rinvenuti durante la ristrutturazione del
                 palazzo che ospita il negozio “La Rinascente”
                             di via del Tritone a Roma


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