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divino». L’Italia è giovane quan- l’unica capace di rendersi univer- cient force of belonging: always recogni-
do De Sanctis dà alle stampe la sale, e per questo riconoscibile. zed as a poetic and linguistic model, with
sua Storia della Letteratura (1870), Non è già un patrimonio da cu- his work the literary canon reaches its full
conformation, and Dante does not even
e Dante è già simbolo dell’iden- stodire, come ricordava Goethe, wait for the end of his days to be conside-
tità italiana, che genera, o me- ma un’eredità da conquistare ali- red a “classic”. At the dawn of the Renais-
glio, rigenera, un’antica forza di mentandone il fuoco: così il viag- sance Florence is the center of the world,
gio che Dante ha affidato alle sue enriched by its bankers, but made eternal
terzine ha un sapore tutto nuovo by intellectuals and artists of all kinds and
in this climate the Florentine vernacular
ogni volta che allegoria e intellet- becomes the foundation of the modern
to rilasciano i loro effetti ad ogni Italian language. It is the city fought over
pagina che venga sfogliata e per by Guelphs and Ghibellines, the city of
ogni volume poggiato su un ban- Cavalcanti and Giotto, but above all it is
co di scuola. Dalla selva oscura ai the city of Dante. The Divine Comedy lau-
rel wreaths the head that we are used to
cieli del paradiso l’umanità per- seeing on our coin, on the face that was
de la sua forma e resta lo spirito, once occupied by the profile of the empe-
illuminato dalla luce della verità: rors, to tell us that the power of a nation
“tutta cessa/mia visione e ancor lies in its cultural identity, the only one
Frontespizio dell’editio princeps della
Divina Commedia (11 aprile 1472)
appartenenza: da sempre rico-
nosciuto come modello poetico
e linguistico, con la sua opera il
canone letterario raggiunge la
sua piena conformazione, e Dan-
te non aspetta neppure la fine dei
suoi giorni per essere considera-
to un “classico”. All’alba del Ri-
nascimento Firenze è il centro del
mondo, arricchita dai suoi ban-
chieri, ma resa eterna da intellet-
tuali e artisti di ogni genere e in
questo clima il volgare fiorentino
diviene il fondamento della lin-
gua italiana moderna. È la città
contesa da guelfi e ghibellini, la
città di Cavalcanti e Giotto, ma
soprattutto è la città di Dante. La
Commedia Divina corona d’allo-
ro il capo che oggi siamo abituati
a vedere sulla nostra moneta, sul-
la faccia che un tempo era occu-
pata dal profilo degli imperatori,
a dirci che il potere di una nazio-
ne sta nella sua identità culturale,
“Dante Alighieri”,
tempera su tela di Sandro Botticelli,
1495, Ginevra, collezione privata
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