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SOCIETÀ/SOCIETY



                Lo storico ristorante




                Del Cambio a Torino






                di Giorgio Trichilo


                            olfgang Amedeus
                            Mozart,     Carlo
                            Goldoni,  Friedri-
                Wch Nietzsche. Ed
                ancora la Contessa di Castiglio-
                ne, Camillo Benso Conte  di Ca-
                vour, Paolina Borghese,  Audrey
                Hepburn e Maria Callas. Spicca
                anche lui: Giacomo Casanova. Il
                seduttore per eccellenza non po-
                teva non rimanere sedotto dal ri-
                storante Del Cambio. Già, perché
                a Torino dire Del Cambio vuol dire
                qualcosa di più che ottima cucina.
                Significa  eccellenza,  stile,  savoir
                faire. In altre parole: eleganza su-
                balpina, dove questo aggettivo
                rappresenta un fiore all’occhiello
                prestigioso quanto impegnativo.
                Se Torino è riconosciuta come la
                “piccola Parigi” il merito va anche   in quella zona. Oppure il cambio   è che Del Cambio non è solo un
                a questo ristorante, fondato nel   della moneta, visto che la piazza   ristorante: è un luogo dell’anima
                1757 in piazza Carignano, a po-   era ritrovo della “gente d’affari   per chi lo frequenta, un ambiente
                chi passi dall’omonimo teatro e di   e di commercio” e che, secondo   che esprime un segno di apparte-
                fronte a quello che sarebbe diven-  alcuni storici, il caffè ospitava “la   nenza. Nel 2014, a un anno esatto
                tato il primo parlamento dell’Ita-  borsa dei negozianti”. Dina Re-  dalla chiusura che aveva sottratto
                lia unita.                        baudengo, memorialista della     alla città una delle perle del suo
                Sul nome del locale, la storia (e la   vecchia Torino, sostiene invece   patrimonio storico-artistico, il ri-
                leggenda) tramandano diverse      che il nome sia ispirato al “Conso-  storante ha riaperto i battenti. La
                spiegazioni. Il “cambio” poteva   lato de’ Cambi, Negozi ed Arti in   scommessa è stata vinta dall’im-
                essere quello dei cavalli di posta   Torino”, al quale faceva capo l’U-  prenditore Michele Denegri, che
                dei viaggiatori in transito da e   niversità dei confettieri e distilla-  ci ha messo anima e cuore per ri-
                verso Parigi, che usavano sostare   tori d’acquavite. Quel che è certo   dare vita al locale. Il restyling ha






















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