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ascensionali raggiungono quote
elevate, sfiorando le cime degli
alti pini ed abeti del Sant’Elia. A
volte si fermano per pernottare
e alle prime luci dell’alba ripren-
dono il loro lungo cammino. Un
tempo venivano cacciati dall’uo-
mo, ma oggi questi magnifici
rapaci sono una specie protet-
ta; tuttavia dagli antichi rifugi
disseminati lungo le coste che
fiancheggiano il basso Tirreno, è
ancora possibile ammirarli e foto-
grafarli.
Percorrendo l’antico sentiero del
Tracciolino si ha la sensazione
di potersi ricongiungere con le
proprie tradizioni e con lo spirito
degli antichi abitanti del luogo. Il
suo patrimonio culturale infatti,
va ben oltre la pura visione esteti-
ca. Su di esso vi hanno cammina-
to valori e tradizioni che ancora
oggi raccontano storie di sacrifi-
ci compiuti dalla gente operosa
del tempo che, per poter rendere
accessibili le ripide coste, mise a
punto la tecnica di costruzione
dei muretti a secco che formava-
no dei terrazzamenti, ancora in
gran parte visibili, su cui veniva-
no piantate le viti che produceva-
no diverse varietà di vino. Anco-
ra oggi, percorrendo il sentiero,
si ha quasi la sensazione di sentir
cantare i contadini mentre rac-
colgono i succosi grappoli d’uva,
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