Page 75 - Mediterraneo e dintorni - nr 1 -2020
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PROFONDO NOIR










                                                       di Elia Banelli



                                     tutti i “sapori”




                                               del noir




             l connubio tra cibo e romanzi noir è, per   dopo aver adocchiato un menù invitan-  aromi e ai sapori delle tante, appetitose,
            Iusare una metafora culinaria, come i   te si attende con eccitazione il conforte-  semplici o elaborate, ricette che abbon-
            tonnarelli con il cacio e il pepe: irresistibi-  vole incedere delle portate.   dano nel nostro meraviglioso e terribile
            le e imprescindibile.                                             paese.
            La prolifica raccolta intitolata “Tutti i sa-                     Scorrendo le pagine, oltre a scoprire pa-
            pori del noir” è l’ennesima conferma. Si                               sticceri burloni che nascondono
            tratta della terza antologia dedicata alla                             un finto “dito umano” tra una ca-
            memoria dell’editore Marco Frilli, che in                             scata di limoni o titolari di ristoranti
            questa occasione si fregia della prefazio-                            che si improvvisano ammazzati nel
            ne di un “tale” Maurizio De Giovanni, e                               bagno, convincendo i malcapitati
            riunisce una ricca pletora di giallisti italia-                      ospiti, tra cui il detective di turno, a
            ni che hanno prestato il loro contributo                             un moto di indignazione che li esor-
            con 46 racconti brevi, ciascuno in media                             ta a non saldare il conto, si percor-
            non superiore alle sette pagine, al fine di                         re un viaggio in lungo e in largo tra i
            celebrare il ricordo dell’editore scompar-                          prodotti tipici della cucina italiana,
            so, insieme a uno dei matrimoni più lon-                            soprattutto del centro Nord: Tarte ta-
            gevi della letteratura di genere.                                   tin con burro di montagna e zucchero
            È sufficiente scomodare qualche esem-                              caramellato, torta di aragosta e scampi,
            pio del passato: il belga Hercule Poirot                           mambrè di selvaggina, coda di rospo ai
            (nato dalla sacra penna di Agatha Chri-                            ferri con patate, agnolotti al plìn, Raba-
            stie)  è  dispiaciuto  di non  poter  con-                        ton, tagliatelle al tartufo nero scorzone
            cedersi più di tre pasti al giorno; Nero                          (che però, fa notare il personaggio di
            Wolf è un casalingo vecchio stampo ma                             turno, si apprezzano meglio con il bianco
            partecipa  volentieri al  convegno  dei                           d’Alba!), i pansoti ripieni di bietole e pre-
            Quinze Maîtres, i quindici migliori chef al                       boggiòn, fino alle immancabili trenette
            mondo; il metodico Maigret (creazione                             al pesto (l’editore Fratelli Frilli è di Geno-
            del sublime George Simenon) si divide                             va, ndr) sono solo alcune dei prelibati
            tra la cucina, imbattibile, della moglie e                        piatti  che i nostri protagonisti incontre-
            i gustosi piatti del bistrot Dauphine di                          ranno tra un’indagine e l’altra.
            Parigi; il poliziotto Fabio Montale, ideato   Giunti alla fine, se il cibo e la storia han-  Il contesto potrebbe ricordare la “Gran-
            da Jean-Claude Izzo, alterna le incursioni   no soddisfatto a dovere il commensale/  de Abbuffata” con Ugo Tognazzi e Mar-
            investigative nella sua Marsiglia alla pre-  lettore, al sollievo del palato e della men-  cello Mastroianni, è un po’ in effetti lo
            parazione di elaborati piatti tipici della   tesi accompagna la lieve malinconia per   ricalca, considerando che il centro del
            cucina mediterranea; Peppe Carvalho   aver terminato. Ed è quello che si prova   narrato sfocia nel dramma e nella trage-
            sostiene addirittura che “l’arte culinaria   dopo aver concluso questa antologia,   dia, come nella intramontabile pellicola
            è una maschera di morte. Per mangiare   leggendo e gustando  storie di  delitti,   diretta da Marco Ferreri, ma alla fine il
            bisogna ammazzare”. Per concludere   indagini e commissari, dove però il cibo   Bene vince sul Male (quasi sempre) e tra
            con i detective di casa nostra, come non   non è un “contorno” della vicenda, ma   arresti, scoperta e punizione del colpe-
            ricordare l’amatissimo Montalbano che   parte integrante, elemento essenziale.   vole, rivincite, ripristino della giustizia
            rimprovera malamente il suo vice Mimì   Le location sono soprattutto cucine do-  terrena, non resta che concludere il pa-
            Augello, colpevole di un rito sacrilego:   mestiche, trattorie, ristoranti, bar, alber-  sto/indagine con un’archiviazione e un
            aggiungere il parmigiano agli spaghetti   ghi, fino alle paninoteche e alle sagre   accorato brindisi a base di liquori, dige-
            alle vongole!  Per prassi, un buon raccon-  gastronomiche. I protagonisti, che siano   stivi e limoncello.
            to noir deve essere in grado di incuriosi-  vittime, carnefici, comparse o personag-
            re, avvincere e infine sorprendere, come   gi principali, si mescolano agli odori, agli   Buon appetito, anzi… buona lettura.





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