Page 78 - Mediterraneo e dintorni - nr 1 -2020
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in a striking manner in the congress of the   Chruščëv - it started what was called the
                Union of Czechoslovakian writers in June   “Czechoslovak spring” in the USSR, that
                1967 when a large part of the adherents   is a “Czechoslovakian way to socialism”.
                externalized with various positions, such   But it didn’t happen that way and it didn’t
                as those of Milan Kundera and Václav   last long. The Soviet Union, with its tota-
                Havel, the disagreement with the oppres-  litarian communist system now definitely
                sion policy of the Central Committee lea-  dominant over the other nations of the
                dership. The writer Pavel Kohout, promo-  Eastern European bloc, immediately saw
                ter of the reading of a letter by Aleksandr   the danger of the revolution that came
                Solženicyn written with the intention of   from the ideas of Comrade Dubček. The
                making known to the whole world the   “Czechoslovak Spring” became a very
                real treatment to which dissidents were   dangerous precedent for the maintenance
                subjected in the Soviet Union - led since   of the system, a “virus” of freedom to be
                1966 by the general secretary of the PCUS   suppressed in the bud: between 20 and 21   Alexander Dubček. Tentò di riformare il co-
                Leonid Brezhnev later to the removal of   August 1968 the delays were broken and   munismo cecoslovacco ma fu violentemente
                                                                                   bloccato da Brežnev. Nel 1990 venne eletto Pre-
                                                                                     sidente del Parlamento federale cecoslovacco


                ma che prevedeva, tra l’altro, la “separazione dei poteri   pio in Polonia, già si organizzavano alcune manifestazioni
                del partito e del governo, maggiore libertà di critica, abo-  di protesta portate avanti da associazioni studentesche e
                lizione della censura, maggiore autonomia dei sindacati,   sindacali. Bisognava assolutamente fermare il “virus” della
                del movimento giovanile e degli intellettuale, diritto del   libertà.
                cittadino di avere il passaporto, maggiore autonomia delle   Ancora una volta un gruppo di intellettuali intervenne a
                nazionalità ceca e slovacca”. Quell’uomo e quel movimen-  difesa delle istanze riformiste pubblicando il 27 giugno del
                to riformista “per un socialismo dal volto umano” rappre-  1968 un manifesto delle “Duemila parole” dove tra l’altro
                sentò per molti, non solo in Cecoslovacchia, l’illusione di   si affermava che si sarebbe difeso il governo Dubček con
                poter cambiare la propria vita e la storia di un paese all’in-  le armi se ci fosse stato un intervento in Cecoslovacchia da
                terno di quella cortina di ferro descritta da Churchill. Ma   parte di altre nazioni. Per i vertici comunisti sovietici e per

























                            Da sinistra: Milan Kundera, Pavel Kohout e Václav Havel, intellettuali cecoslovacchi che nel giugno 1967 manifestarono
                    apertamente il dissenso verso la politica di oppressione del partito comunista. Kohout, in particolare, divulgò una missiva di Aleksandr Solženicyn,
                           in cui si faceva conoscere  al mondo il reale e tragico trattamento a cui venivano sottoposti i dissidenti in UR SS. Václav Havel,
                                    alle prime elezioni democratiche del Paese, svoltesi nel gennaio 1990, venne eletto presidente




                non fu così e durò poco. L’Unione Sovietica, con il suo si-  i suoi alleati si era raggiunto il limite; nei giornali di parti-
                stema totalitario comunista oramai definitivamente ege-  to in Unione Sovietica e Germania Est vennero pubblicati
                mone sulle altre nazioni del blocco dell’Europa Orientale,   articoli che mettevano in guardia contro gli “esperimenti”
                dopo la firma del Patto di Varsavia nel 1955, ravvisò subito   tentati in Cecoslovacchia. Le parole furono accompagnate
                il pericolo della rivoluzione che proveniva dalle idee del   dall’inizio di manovre militari del Patto di Varsavia all’in-
                compagno Dubček. La “Primavera cecoslovacca” diventa-  terno della Cecoslovacchia. L’Unione Sovietica iniziò una
                va un pericolosissimo precedente per la tenuta del sistema   fase di stallo per riuscire a trovare la modalità di intervento
                del blocco sovietico dove in alcune nazioni, come ad esem-  da adottare, lo stesso Brežnev  il 19 agosto scrisse a Dubček



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