Page 31 - Mediterraneo e dintorni - nr 1 -2020
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l’ora giusta: verso il calar del sole. Abbiamo allora   ci era sopra con tutta la sua violenza, e siamo entra-
            gettato in mare delle lunghe lenze con grossi ami,   ti nella marina d’ormeggio appena in tempo, prima
            senza alcuna esca. Tre quattro ami per ogni lenza.   che fuori, in oceano, succedesse il finimondo. Nel
            Poco dopo, probabilmente l’amo mandava luccichii   porticciolo di Cadice molte barche all’ancora sono
            sott’acqua e scatenava la curiosità  nel mondo som-  state scaraventate contro  gli scogli  dalla  furia del
            merso, ha cominciato ad abboccare un primo pescio-  vento. Per tutto il resto del giorno e della notte suc-
            ne: penso un tonnetto o fac-simile, di quasi tre chili.   cessiva, la tempesta ha infuriato con violenza inau-
            In poco tempo e continuando a navigare in quell’at-  dita. Noi però ormai eravamo al sicuro e udivamo il
            mosfera fantastica e irreale che c’e’ in mare aperto al   sibilo del vento mentre, in una taverna, ci rimpinza-
            calar del sole, hanno abboccato una decina di altri bei   vamo di gamberetti e pesciolini alla griglia accompa-
            pescioni simili al primo. Così abbiamo mangiato pe-  gnati da un perfetto vino locale.
            sce fresco, buonissimo, per più giorni.
            La sera che abbiamo attraccato a Malaga, il barome-
            tro però cominciava a scendere. Da Malaga abbiamo
            ripreso il mare la sera successiva. Un tramonto di
            fuoco con decine di delfini che saltavano a lato del-
            lo scafo nella nostra stessa direzione e con la nostra
            stessa andatura. Una compagnia da fiaba. Alle spalle
            però si vedeva, in lontananza, la nuvolaglia nera che
            ci inseguiva da est. Lo stretto di Gibilterra l’abbiamo
            superato di notte, vincendo una corrente contraria
            che entrava dall’oceano a quasi quattro nodi di velo-
            cità, favoriti solo da un brutto vento che ci raggiun-
            geva alle spalle. Passate le Colonne d’Ercole, abbia-
            mo virato a dritta,  puntando a nord, verso Cadice.
            Il vento burrascoso ci è arrivato addosso al traverso
            di dritta, all’improvviso, con raffiche sempre più so-
            stenute. Ormai in vicinanze di Cadice, la tempesta













































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