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precise requirements. The document contains all the consular included in the Statutes, as they were admitted to the exercise
deliberations regarding the silk industry, all the indications only if they had previously been registered. The Statutes of the
on the dyeing, on the choice of the silk, on the way to prepare guilds established the rules for access to the trade and often fixed
it, twist it, spread it on the loom to weave it. Every aspect had what should be the maximum number of workers for each shop,
to be regulated and followed. The systems of perfection, the what their pay should be, and so on. The traditional system of
proportions and all the qualities that each fabric had to possess corporations was born to bring together all the craftsmen who
were written. Good manufacturers were given generous gifts carried out the same activity and regulate their work. The aim
as a reward for their work, and on the contrary those who were was to ensure that a certain homogeneity was safeguarded
committed to fraud were heavily penalized, or those who sold a among the employees of each trade, impeding phenomena of
fake or imperfect fabric. All the names of the craftsmen had to be concentration of wealth in a few hands.
In basso altri particolari: damasco classico in seta cremisi (fig.3); particolari di fasce laterali di una pianeta custodita nella chiesa del SS. Rosario
di Catanzaro, in quattro piviali (fig.4); dalmatiche di damasco classico in seta viola (fig.5) - (Oreste Sergi)
la vendita privata dei tessuti. ga, quanto dovesse essere la loro paga, e così via. Si
L’iscrizione all’arte concede- è ipotizzato che, se nel 1519 vennero scritti gli Statuti
va la possibilità di partecipare dell’arte, a quell’epoca quest’ultima fosse già progre-
all’elezione dei Consoli, i quali dita, da quanto sappiamo anche da altre fonti, ed esi-
non solo vigilavano sull’arte gesse perciò una regolamentazione affinché si man-
e sul lavoro durante le ore del tenesse il commercio al di fuori della città e l’ordine
giorno, ma avevano il compito all’interno di essa. Leggendo la fonte, si comprende
di sorvegliare anche i costumi che esistevano già dei precedenti Statuti: questo lo si
e la moralità degli artigiani al evince dal fatto che nella prima pagina si suggerisce
di fuori dell’ambito lavorati- di farsi consegnare dai Consoli dell’arte già esistenti
vo. Quest’ordinanza serviva gli Statuti e le regolamentazioni precedenti, affin-
3 a mantenere un equilibrio nel- ché fossero presi da esempio e aggiornati. La fonte fu
la vita privata di coloro che, scritta la prima volta nel 1519, in lingua volgare e non
effettivamente, procuravano latina, seguendo la decisione di Carlo V Imperatore, il
ricchezza alla città. Per questo quale aveva promulgato diversi privilegi alla città per
motivo, le famiglie più impor- la prosperità di quest’arte.
tanti della città possedevano
delle botteghe per proprio con-
to, per il commercio della seta.
Coloro che erano connessi e le-
gati a questa attività costituiva-
no un’associazione di mestiere.
Come ogni associazione di me-
stiere medievale, oltre all’am-
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bito strettamente lavorativo, vi
erano altri vincoli che univano
gli artigiani che ne facevano
parte, come ad esempio, l’assi-
stenza degli operai. Il sistema
tradizionale delle corporazio-
ni era nato per riunire tutti gli
artigiani che svolgevano una
stessa attività e regolamentare
il loro lavoro. Lo scopo era di
garantire che tra gli addetti a
ciascun mestiere si salvaguar-
5 dasse una certa omogeneità,
ostacolando fenomeni di con-
centrazione della ricchezza in poche mani. Gli Statuti
delle corporazioni stabilivano le regole per l’accesso
al mestiere e spesso fissavano quale dovesse essere
il numero massimo di lavoranti per ciascuna botte-
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