Page 68 - Mediterraneo e dintorni - nr 8
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STORIA/HISTORY




              Illustrazione di Riccardo Lensky









































                 foibe ed esodo giuliano-dalmata: il dovere di ricordare


                 10 febbraio, il giorno del ricordo




                                   di Emanuele Merlino – vicepresidente nazionale “Comitato 10 febbraio”
                   l 10 febbraio è il Giorno del   per il dialetto istroveneto e per   entrarono a far parte dell’Italia.
                   Ricordo, istituito con la Leg-  le  molteplici  effigi  del  Leone  di   Ma  poi  venne  la  Seconda  guer-
                   ge 92/2004 per conservare e   San  Marco.  Col  Risorgimento   ra mondiale. Dopo l’armistizio
               Iraccontare la memoria delle     quest’appartenenza si fece volon-  dell’8  settembre  1943  la  perdita
               “vittime delle foibe, dell’esodo   tà di nazione e poi, con la vitto-  del controllo del territorio da par-
               degli  istriani,  dei  fiumani  e  dei   ria nella Prima guerra mondiale,   te del governo italiano fece sì che
               dalmati italiani dalle loro terre”.   l’Istria,  Zara  e  in  seguito  Fiume   bande di partigiani comunisti -
               Un riconoscimento ad una delle                                    italiani e, soprattutto, slavi - pote-
               più sanguinose  e tristi vicende                                  rono prima vendicarsi delle vere
               che hanno colpito l’Italia e che per      Istria - Dalmazia       o  presunte angherie sopportate
               decenni è stata taciuta, sottovalu-                               durante il fascismo e poi colpire
               ta e, a volte, persino negata.                                    i simboli dell’italianità. Cioè in-
               L’Istria, la città di Fiume e la Dal-                             segnanti, preti, amministratori
               mazia da sempre hanno avuto                                       locali, donne. Uccisi molto spesso
               un legame fortissimo con l’italia-                                attraverso l’uso delle foibe, cavità
               nità. A  partire  dalle  vestigia  ro-                            naturali in cui le vittime venivano
               mane, passando poi per la lunga                                   gettate, spesso ancora vive, dove
               appartenenza  alla  Repubblica                                    morivano per la caduta o  per la
               di Venezia, evidente ancora oggi                                  fame e gli stenti, non riuscendo


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