Page 70 - Mediterraneo e dintorni - 4-2020
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STORIA/HISTORY
Sacco e Vanzetti, l’anarchismo
italiano negli Stati Uniti
100 anni fa la rapina che non avevano commesso e che
li portò sulla sedia elettrica
di Aldo Ventrici
li anarchici Nicola Sacco e Bartolomeo forme di dissenso sociale, volute dal potente
Vanzetti furono arrestati il 5 maggio Procuratore Generale Alexander Mitchell Palmer -
1920, attorno alle dieci di sera, su quel periodo sarà tristemente ricordato nella storia
Gun pullman che da Bridgewater li americana come Red Scare, paura dei rossi - negli
stava portando a Brockton, due cittadine del ultimi due anni erano diventate molto frequenti e
Massachusetts distanti tra loro una decina di spregiudicate e agli arresti indiscriminati facevano
chilometri. I due erano armati, Sacco aveva una Colt spesso seguito i provvedimenti di espulsione e
calibro 32 e Vanzetti un revolver calibro 38. Si erano di rimpatrio. Erano anarchici, per di più italiani,
lasciati da poco con due loro compagni anarchici, e attorno al loro gruppo si era concentrata
Mario Buda e Riccardo Orciani, con i quali stavano l’attenzione delle polizie di vari Stati d’America
organizzando come disfarsi di materiale sovversivo e del Bureau of Investigation. Due giorni prima - ed
e, molto probabilmente, per nascondere della era stato anche questo uno dei motivi del loro
dinamite. Erano molto preoccupati perché incontro con Buda e Orciani - il loro compagno
le operazioni di contrasto all’anarchismo e a tutte le Andrea Salsedo si era sfracellato al suolo volando
giù dal quattordicesimo piano del Park Row
Building, quartier generale a New York del
Bureau of Investigation. Il povero Andrea,
editore trentanovenne di Pantelleria
con moglie e due figli, da qualche
mese era trattenuto illegalmente in
quegli Uffici assieme all’anarchico
catanzarese Roberto Elia - di
dieci anni più anziano, tipografo,
pubblicista e amministratore del
settimanale Cronaca Sovversiva
di Luigi Galleani - ed era stato
sottoposto a duri interrogatori
che lo avevano fiaccato nel
fisico e nello spirito e la stampa
sosteneva che, prima di “cadere”
dal quattordicesimo piano,
Salsedo aveva fatto i nomi di suoi
compagni anarchici responsabili
di attentati dinamitardi. Per questi
motivi, quella sera, sul pullman,
Sacco e Vanzetti credettero di
essere stati fermati per la loro
militanza anarchica e perché
erano italiani. Convinti di ciò, con
l’intento di proteggere sé stessi e
i propri compagni, alle domande
dei poliziotti che miravano ad
Sacco e Vanzetti il giorno in cui
saranno condannati a morte accertare le loro idee politiche
diedero risposte false ed evasive,
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