Page 86 - Mediterraneo e dintorni - 3-2020
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SCRIPTA MANENT










                                                          di Daniela Rabia



                                                “il Colibrì”



                           il nuovo romanzo di sandro Veronesi


                                             libro dell’anno 2019





                 l Colibrì, edito da La nave di Teseo,   resta della sua famiglia anche con   ha la meglio contro il dolore come
                Iè l’ultimo romanzo di Sandro Ve-  quelle “cose che sono innocenti”   per gli amori sospesi a metà. «Ma è
                ronesi. Il lettore entra subito nella   e che vengono             vero che se una storia d’amore non
                storia e viaggia nel passato e nel                                finisce, o come in questo caso nem-
                presente del protagonista                                         meno comincia, essa continuerà a
                Marco Carrera, un uomo che                                        perseguitare la vita dei protagoni-
                esattamente come l’uccellino                                      sti con il suo nulla di cose non det-
                da cui il romanzo prende il tito-                                 te, azioni non compiute, baci non
                lo, batte le ali per rimanere im-                                 dati...». Forse perché se alla definiti-
                mobile. C’è un filo che lega i per-                               vità ci si rassegna, alle cose lasciate
                sonaggi, le vicende e tiene unite                                 a  metà  non  si  trova  una  reazione
                le vite dei genitori di Marco che                                  consolatoria convincente.
                sono morti, del fratello Giacomo                                   Il Colibrì è uno sguardo attento e
                che abita dall’altra parte del mon-                                profondo sulla natura degli esseri
                do, della sorella Irene morta suici-                                umani che porta l’autore a fare un
                da, della moglie Marina, della figlia                               netto distinguo: «Vi sono esseri
                Adele, che è convinta di avere pro-                                 che per tutta la loro vita si dan-
                prio un filo reale dietro la schiena.                                nano allo scopo di avanzare, co-
                Quel filo che, come spiega il dott.                                  noscere, conquistare, scoprire,
                Nocetti, psicoterapeuta infantile,                                    migliorare, per poi accorgersi
                è un legame col padre ideato dalla                                    d’esser sempre andati alla ri-
                bambina per contrastare la paura                                      cerca solo della vibrazione che
                di perderlo e scompare solo dopo                                       li ha scaraventati al mondo:
                che il padre inizia a trascorrere più                                  per costoro il punto di parten-
                tempo con sua figlia e la piccola,                                   za e il punto di arrivo coincido-
                più serena, si iscrive in palestra.                   archiviate   no. Poi ce ne sono altri che invece
                Ma ci sono fili che invece si sono     da Marco dalla casa di piaz-  pur stando fermi percorrono una
                spezzati per sempre come quello   za  Savonarola, abbandonata alla   strada lunga e avventurosa perché
                che lega Marco alla sorella, cadu-  morte dei genitori. I grandi dolori   è il mondo a scivolare sotto i loro
                ta dal seggiolone in tenera età,   si mescolano alla calma, al tentati-  piedi, e finiscono molto lontano da
                presagio delle sue disgrazie quali   vo di accettazione, alla pacatezza   dove erano partiti». Marco Carrera,
                i problemi d’inquietudine, rabbia   di chi rifiutando il cambiamento,   il personaggio principale di Vero-
                col mondo, depressione, droga,   le distanze, le perdite definitive,   nesi, appartiene a questo secondo
                incidenti come quello in cui il fra-  cerca di volare all’indietro come fa   gruppo di persone e con lui il let-
                tello la crede morta e invece lei   il colibrì. La sensazione comunica-  tore fa un cammino emozionante
                si  riprende per scegliere,  tempo   ta è quella di una quiete dolente   “fuori dal gregge” facendosi guida-
                dopo, di togliersi la vita. Se Irene è   che resiste alle forze avverse, sen-  re dal verso di Giovanni della Croce:
                la morte, Giacomo incarna il rifiuto   za né perdere né vincere. A volte   «Per andare dove non sai/devi pas-
                di qualsiasi rapporto con quel che   però il tentativo d’immobilità non   sare per dove non sai».





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