Page 91 - Mediterraneo e dintorni - 2-2020
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zano; Giovanni Capoccio Roma-
                                              no; Marco Corollaro di Napoli;
                                              Fanfulla di Lodi; Ettore Fieramo-
                                              sca di Capua (il Capitano); Etto-
                                              re Giovenale di Parma; Miale di
                                              Troia; Romanello di Forlì; Riccio
                                              di Parma; Francesco  Salomone
                                              Siciliano.
                                              Dei tredici cavalieri francesi si
                                              hanno scarse notizie. Come giu-
                                              dici  di  campo  ne  furono  scelti
                                              quattro per parte. Da parte italia-
                                              na furono: Francesco Zurlo, Die-
                                              go de Vera, Francesco  Spinola,
                                              Alfonso Lopez. Per la parte fran-
            La Historia d’Italia di Francesco Guicciardini
                                              cese: Breville, Nurabret, Tonsute,
                                              Virnaret.  Era  pomeriggio  inol-
                                              trato quando i campioni italiani
            no scelti dal Principe Prospero   si avviarono verso il campo del-
            Colonna tra i più valenti uomini   la Disfida in un solenne corteo.
            d’arme e di quasi ogni provincia   “Venivano dapprima i tredici
            d’Italia che si trovavano tra le sue   cavalli di battaglia, uno appres-
            truppe; e questo compito lo as-   so  all’altro e li conducevano di
            sunse con grande difficoltà poi-  tutto punto ornati e coperti da
            ché tutti i Cavalieri italiani pre-  gualdrappe, tredici capitani di
            senti tra le sue schiere avrebbero   fanti. Seguivano a cavallo, nello
            voluto combattere l’arroganza e   stesso  ordine,  i tredici  cavalieri
            l’albagia  francese.  Ettore  Fiera-  della Disfida, coperti da tutte le
            mosca venne eletto come loro Ca-  armi e dalle corazze sulle quali
            pitano. Ecco in ordine alfabetico   sventolava un fazzoletto di seta
            i nomi dei tredici campioni ita-  inviato ai nostri cavalieri insieme
            liani: Ludovico Abenavoli di Ca-  ai cavalli da combattimento dalla
            pua; Marino Abignente di Sarno;   Duchessa di Bari, la nobilissima   Manifesto commemorativo del 1903 in
            Guglielmo Albamonte Siciliano;    Dama Isabella d’Aragona, figlia   occasione del IV centenario della Disfida di
            Giovanni Bracalone  di Gennaz-    di Re Alfonso II”. Secondo altre   Barletta







            Edicola eretta sul campo di Sant’Elia, nel
            comune di Trani,  luogo in cui si è svolto il
            combattimento nel 1503

                                                FebRuARy 5, 1503, the chAllenge oF bARlettA
                                                A direct descendant of one of the 13 knights offers us a fascinating tale
                                                of the famous event

                                                   he Challenge of Barletta, one of the last and splendid tests of the now dying Cavalry,
                                                Twas considered and celebrated as a great national event and still worthy of consi-
                                                derable admiration. The fight involved the war between the French and the Spanish for
                                                possession of the Neapolitan territory. So, while the French besieged Barletta, the head-
                                                quarters of the Spanish army commanded by the famous leader Consalvo de Cordoba,
                                                it happened that a French knight, Charles de la Motte, insulted some Italian knights who
                                                fought under the orders of the leaders Prospero and Fabrizio Colonna, who they were
                                                in the service of Spain. De la Motte, during a banquet, while acknowledging the equal
                                                value of the Spaniards compared to that of the French, with boldness and pride expres-
                                                sed a very offensive judgment on the Italians, calling them “of little faith”, calling them
                                                “cowardly, fearful and inept” and “Always defeated and overwhelmed by the French”. To
                                                respond to these offenses, the Italian knights thus offered a challenge of thirteen of their
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