Page 93 - Mediterraneo e dintorni - 2-2020
P. 93

che Bracalone fu colpito al viso   francesi per primi riconobbero di
            e continuò a combattere valoro-   essere stati lealmente battuti dai
            samente.  Ludovico  Abenavoli,    campioni italiani. E il popolo di
            ingens,  terror belgarum, combat-  Barletta e l’Italia tutta andò in vi-
            tente omerico di tante battaglie,   sibilio. La sconfitta francese fu ac-
            anche a Barletta fece altissimi   colta con incredibile entusiasmo
            prodigi  di  valore combattendo   e volò per tutte le Corti d’Europa!
            eroicamente:  per primo,  dopo    Infatti  all’epoca  della  Disfida,
            averli colpiti e storditi, rimase a   nella regione di Barletta furono
            portare fuori dal campo ben due   presenti (a volte anche fisicamen-
            avversari e allorquando gli colpi-  te) grandi personalità europee,
            rono il cavallo e fu sbalzato dalla   come il Papa Giulio II, i Re Luigi
            sella continuò strenuamente e a   XII  e  Ferdinando  II  d’Aragona,
            lungo a combattere con gli spie-  Massimiliano  d’Austria, il gran
            doni e a finire i cavalieri francesi,   Capitano Consalvo de Cordoba,
            fino a quando l’impeto dei cavalli   i Principi Fabrizio e Prospero Co-
            avversari non lo costrinsero fuori   lonna, il Duca di Nemours, Luigi                 Stemmi francesi
            campo.  Anche  Ettore  e  Fanful-  di Armagnac, il Doge di Venezia
            la combatterono strenuamente;     (che fu il primo a ricevere  la no-
            quest’ultimo, caduto da cavallo,   tizia in quanto il campo neutra-
            continuò eroicamente a com-       le  su  cui  si  combatté  la  Disfida   che meritavano, e soprattutto per
            battere e a finire i cavalieri ed i   apparteneva alla Serenissima).   il fatto che a dargliela fossero sta-
            cavalli avversari, portando un    Tutte queste personalità appre-  ti proprio gli italiani. Ecco la ra-
            notevole contributo alla vittoria   sero “quasi in diretta” la notizia   gione per la quale l’avvenimento
            del certame. Che, a questo punto,   del combattimento di Barletta.   ebbe una risonanza incredibile.
            divenne dura e serrata:  quando   Altresì va utilmente riferito che   I valorosi vincitori salvarono in
            un cavaliere francese fracassò la   in quei tempi vigeva ancora la   quel giorno ciò che restava della
            corazza di ferro che proteggeva   Cavalleria con le sue nobili re-  Patria e la reputazione dell’an-
            la testa del cavallo di Capoccio,   gole, nelle quali i francesi, con la   tico valore italico, costituendo
            questi - mentre il cavallo si piega-  loro proverbiale baldanza, rap-  un dato  simbolico,  anche  per i
            va sulle gambe - si  lanciò a terra   presentavano l’espressione  più   secoli seguenti, nel risveglio e
            ed impugnato una stocco presen-   estrema.  Averli battuti  proprio   nel riscatto della nazione ita-
            te sul campo si lanciò con impeto   sul loro terreno preferito regalò   liana oppressa  dallo  straniero.
            contro i francesi.                perciò più di un compiacimento   Tale rivendicazione dell’onore
            La vittoria finalmente si dichiarò   presso le Corti rinascimentali del   della “serva Italia” rappresenta
            per gli italiani: i francesi, malcon-  tempo. Pertanto l’accadimento   il primo movens che caratterizza
            ci e pesti, rimasti in pochi e a mal   di  Barletta venne recepito con   gli appassionati scritti del Guic-
            partito, rendendosi  conto delle   sorpresa  ma con immensa  sod-  ciardini, del Giovio e le invettive
            loro condizioni gettarono le armi   disfazione  poiché  gli insolenti   del Galateo, come se si volesse
            e si arresero. Gli stessi cavalieri   francesi avevano avuto la lezione   accendere un barlume di luce nei




            lic datum, also for the following centuries, in the awakening and re-
            demption of the Italian nation oppressed by the foreigner. The theme
            of the redemption of Italian honor and “the glory of the whole Italian
            nation and of the Latin name” is present in all the narratives and
            historical, literary and artistic reconstructions of the event. There is
            no doubt that this episode represented the awakening and interest
            of many writers and artists also in the direction of the hoped-for but
            still distant unity of the nation. The event of Barletta therefore had
            a strong symbolic meaning until the days of the Risorgimento. From
            the Challenge, the fatal spark was released that four centuries later
            had to give rise to the fiery fire of the Risorgimento flame, to the cry
            of one of the knights who first shouted: “Italy, Italy, Italy”. Together
            with Guicciardini, we then remember those thirteen knights “... wor-
            thy that every Italian procure what is in himself, that their names
            pass to posterity by means of the instrument of the letters”.





                                                                                      Mediterraneo e dintorni - 91
   88   89   90   91   92   93   94   95   96   97   98