Page 48 - Mediterraneo e dintorni - nr 18
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PERSONAGGI/CELEBRITIES





                 Rolihlahla Nelson Mandela



                 Un “rompiscatole” che ha camminato per la libertà



                di Rosalba Paletta


                    l 5 dicembre di sei anni fa se ne andava Nelson   liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie ca-
                    Mandela, uno dei più grandi uomini della sto-  tene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza
                    ria, grande leader sudafricano nella lotta per la   la libertà degli altri». E ancora a chi pensava di an-
                Idemocrazia e la libertà, primo presidente nero   nebbiare la luce del pensiero, replicava: «Più poten-
                del suo Paese dal 1994 al 1999. Il suo volto è impresso   te della paura per l’inumana vita della prigione, è
                nelle memorie di molti, perché capace di sorri-       la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il
                dere anche da serio, e di rassicurare anche              mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni».
                nella più dura delle prove. «Non mi giu-                    Per chi ha chiaro un così elevato progetto
                dicate per i miei successi – amava dire                      esistenziale, nessuna vita se non da eroe,
                –,  ma per tutte quelle volte che sono                       è degna di essere vissuta. E infatti Man-
                caduto e sono riuscito a rialzarmi».                          dela ci lascia scritto: «Non c’è passio-
                Usando un termine che oggi è molto                            ne nel vivere in piccolo, nel progettare
                in voga, potremmo dire che è stato                            una vita che è inferiore alla vita che
                ed è un’icona di resilienza, consape-                         potresti vivere». La sua statura morale
                vole che “non esiste una strada faci-                         e la sua incrollabile fede nella dignità
                le per la libertà”. Il suo sorriso è una                      umana, a ben vedere, erano scritte nel
                testimonianza, ancora oggi vivente,                          suo nome di battesimo, quello della stir-
                della fede nella conquista dei diritti civi-                pe tribale e regale nella quale nacque ma
                li, primo fra tutti, appunto, la libertà: di                  di cui non accettò mai i benefici, figu-
                pensiero, di parola, di opinione, di mo-                        rarsi le limitazioni. Per questo fuggì
                vimento. Una libertà che, per ironia del-                       giovanissimo dal suo villaggio per
                la sorte, gli fu negata per 27 anni. Tanto durò                non dover sottostare ad un matrimo-
                l’ingiusta reclusione nelle carceri di un Paese che   nio combinato. E quel nome, Rolihlahla, “attac-
                se dei diritti dei neri non aveva considerazione nella   cabrighe”,  “rompiscatole”, che fu premonitore, in
                vita di ogni giorno, possiamo soltanto immaginare   effetti segnò la sua vita per sempre, perché incessan-
                quanta poteva averne nel chiuso delle prigioni. Ma   ti furono le sue battaglie per i diritti dei suoi simili.
                a chi gli proponeva di scendere a compromesso e di   «Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in
                accettare per sé la scarcerazione a patto di rinuncia-  miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli» è una
                re per sempre ad essere leader di quella lotta (anche   frase simbolo del suo pensiero, racchiuso nei suoi
                armata) che avrebbe condotto il suo popolo alla fine   tanti celebri discorsi, nelle sue arringhe, tutto oggi
                dell’apartheid, rispondeva: «Resto in carcere. Essere   custodito in innumerevoli pubblicazioni e promosso





                   roLiHLaHLa NeLSoN              again”. Using a term that is very po-  name, that of the tribal and royal line-
                   MaNdeLa                        pular today, we could say that he was   age in which he was born but of which
                   a “nuisance” who               and is an icon of resilience, aware that   he never accepted the benefits, let alone
                   walked for freedom             “there is no easy road to freedom”. His   the limitations. For this reason he esca-
                                                  smile is a testimony, still alive today, of   ped from his village at a very young age
                      n December 5, six years ago, Nel-  faith in the conquest of civil rights, first   to avoid having an arranged marria-
                  Oson Mandela died, one of the grea-  of  all,  precisely,  freedom:  of  thought,   ge.  That  name,  Rolihlahla,  “brawler”,
                   test men in history, a great South Afri-  speech, opinion, movement.   “nuisance”, who was premonitory, in
                   can leader in the struggle for democracy   A freedom that, ironically, was denied   fact marked his life forever, because his
                   and freedom, the first black president of   him for 27 years. The unjust imprison-  battles for the rights of his fellow men
                   his country from 1994 to 1999. His face   ment in prison lasted so long: “More   were incessant. “No one is born a slave,
                   is imprinted in the memories of many,   powerful than the fear of the inhuman   nor a lord, nor to live in poverty, but we
                   because capable of smiling even seriou-  life of the prison, it is anger at the ter-  are all born to be brothers” is a phrase
                   sly, and to reassure even in the hardest   rible conditions in which my people are   that is a symbol of his thought, contai-
                   of tests. “Don’t judge me for my suc-  subject outside prisons”. His moral sta-  ned in his many famous speeches, in his
                   cesses - he liked to say -, but for all those   ture and his unshakable faith in human   harangues. His “official” name, on the
                   times that I fell and I managed to get up   dignity were written in his baptismal   other hand, was given to him by his te-


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