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“Uthe dark side of the moon” - Museo MARCA, Catanzaro, 2016


            di Venezia del 2011), Kubrick     passando da una sala all’altra è   agli uomini e rivestirli di cono-
            di Odissea nello spazio, Kurt     stato stimolato  a guardarsi  allo   scenza: una sorta di origine del-
            Kobain, i Pink Floyd  del lato    specchio, invitandolo a riflettere   la creatività umana. Ma anche
            oscuro della luna, passando per   sulle paure, le fobie e insicurezze,   in questo caso espressa nella sua
            le armi di Memento Mori... ma     insite nell’essere umano  e nella   duplicità, perché  non  sempre
            soprattutto il Marca di Catan-    società contemporanea. Molto     l’uomo  progredendo  è andato
            zaro diventa esso stesso una tua   apprezzata la serie delle “Fobie”:   avanti, al punto che  molte  sue
            opera, dipingi il maestoso wall-  dei grandi dipinti neri di animali   scelte stanno distruggendo il pia-
            drawing sulla parete di ingres-   “inquietanti”: archetipi delle no-  neta. Tra  le tante citazioni,  non
            so, le pareti sono dipinte come   stre insicurezze quotidiane.  Il ti-  poteva mancare un lavoro su Le-
            scatole di farmaci. Com’  nata    tolo “The Dark side of the Moon”   onardo di cui quest’anno ricorre
            questa idea?                      citazione dello  storico  album   il cinquecentesimo anniversario
            «La grande mostra al MARCA di     dei  Pink  Floyd,  mi  è  sembrato   dalla morte, e la conquista della
            Catanzaro del 2016 ha permesso    perfetto per chiudere il cerchio e   luna di cui ricorre il cinquantesi-
            di  presentare adeguatamente il   rappresentare il mio vissuto per-  mo anniversario. Recentemente,
            mio lavoro in tutta la sua com-   sonale».                         come  direttore artistico, ho  ri-
            plessità. È stata  un’antologica   E adesso Prometheus...          proposto alcune di queste opere
            “aperta”, nel senso che ho riuni-  «Prometheus è il titolo dell’ulti-  nell’ambito di una manifestazio-
            to in un unico progetto il lavoro   ma personale alla Galleria Triphè   ne, “Congiura  al Castello”, che
            degli ultimi anni, completandolo   a cura di Maria Laura Perilli. È   ogni estate, tra teatro, food e arte,
            con altri inediti. Il tutto ha co-  un progetto work in progress e   rievoca la congiura ai danni di
            stituito un’unica grande instal-  rappresenta il passo successivo   Cesare Borgia del 1502 avvenuta
            lazione composta  da opere con    a quanto fatto finora. Prometeo   al Castello di Magione, oggi dei
            tecniche diverse in cui il pubblico   rubò il fuoco agli dei per donarlo   Cavalieri di Malta».


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