Page 23 - Mediterraneo e Dintorni - Numero 1
P. 23

cielo cominciava nuovamente ad  di usa” la peste. Una donna ave-  no vivendo a causa del vescovo
            annuvolarsi, ed iniziava a so are   va comprato dei drappi preziosi,  Vincenzo Razzolino, intento a
            un po’ di vento. Decidemmo allo-  che erano arrivati alla marina su  convincere la gente a spostarsi
            ra di mangiare camminando, per  di un naviglio carico di merci, e li  lungo il  nuovo abitato  che sta-
            visitare il borgo prima che rico-  aveva esposti il giorno del Corpus  va sorgendo a qualche chilome-
            minciasse a piovere. Lasciammo  Domini. Quei tessuti, purtroppo,  tro da lì, sul mare, e che sarebbe
            alle nostre spalle Palazzo Nesci,  erano infetti dalla peste, che si  diventata l’odierna Bova Marina.
            esempio d’architettura settecen-  sparse, creando carestia e la mor-  Continuammo a girovagare tra
            tesca, e risalimmo alcuni vicoli,  te di moltissimi abitanti.    le stradine di Bova per un’altra
             no ad arrivare in una piazzetta  Dalla piazzetta, si intravedeva  mezz’oretta,  nché non fummo
            che dominava il borgo. Da lì ab-  anche Palazzo Marzano, l’attua-  sorpresi dalla pioggia che ci co-
            bracciavamo Bova e la sua storia;  le Comune, che duecento anni  strinse a tornare in macchina.
            accanto a noi c’era il campanile  prima, ai tempi di Don Antonio  Lasciammo Bova, percorrendo
            della Chiesa di San Leo, costrui-  Marzano, aveva ospitato il viag-  una strada nuova, meno scomo-
            ta alla  ne del 1700, dove si tro-  giatore inglese Edward Lear, il  da, che in pochi chilometri la col-
            vavano le reliquie del Santo. Un  quale nel suo girovagare in Ca-  legava alla città bassa. Tra ampi
            balcone decrepito attirava la mia  labria era arrivato anche a Bova.  vigneti e curiosi terrazzamen-
            attenzione. Questi edi ci a trat-  Lear, in un suo libro, raccontava  ti di uliveti, il cielo si aprì nuova-
            ti abbandonati, avevano tanto  alcuni fatti riguardanti Don An-  mente, e quei pochi raggi di sole
            da raccontare, bastava interes-  tonio Marzano e ne aveva anche  bastarono per incoraggiarci a
            sarsi alla loro storia, fare una pic-  trascritto un sonetto che il nobile  proseguire il nostro viaggio. Sta-
            cola ricerca su internet,  per sco-  gli aveva dedicato, mentre lo os-  vamo guidando verso la pittore-
            prire che in una delle ringhiere  servava dipingere. Don Antonio  sca Palizzi.
            di queste case diroccate, in un  Marzano raccontava all’ingle-
            giorno del 1577 venne “esposta e  se anche del disagio che stava-    diariocalabrese.blogspot.com


















































                                                       Med 21
   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28