Page 49 - Mediterraneo e dintorni - nr 8
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a suscitare il riso anche se le
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                                                                              drammatiche. Il fatto che molti
                                                                              film contengano già nel titolo il
                                                                              suo nome (Totò cerca casa; Totò
                                                                              sceicco;  Totò e Carolina) porta
                                                                              a pensare che egli non sia sol-
                                                                              tanto attore bensì anche perso-
                                                                              naggio. Nel 1952 Steno realizza
                                                                              il primo film italiano a colori:
                                                                              Totò a colori. Le forti luci, però,
                                                                              gli causano i primi problemi
                                                                              alla vista.  Continua recitare,
                                                                              pur non ottenendo grande
            in panchina) nella compagnia     tesco deformandone la figura.    considerazione da parte del-
            di Umberto Capece e specia-      Diventa capocomico di diverse    la critica. Grazie all’incontro
            lizzandosi    nell’antagonista   compagnie d’avanspettacolo.      con Pasolini entra nel cinema
            di Pulcinella. La cosa non va a   Rimarrà sempre legato al tea-   d’autore italiano e per Uccelli-
            buon fine e, dopo un periodo di   tro per via della relazione che   ni e Uccellacci (primo film della
            stenti, si esibisce al Teatro Sala   può instaurare col suo pubbli-  trilogia con Pasolini) riceve un
            Umberto I: tra grossi applausi e   co (un caloroso applauso vale   Nastro d’Argento del sindaca-
            forte richieste di bis, inizia a co-  a dimostrare l’affetto degli am-  to nazionale giornalisti cine-
            struirsi la fama che lo renderà   miratori) ma si dedica anche al   matografici  e  una  menzione
            celebre in tutto il mondo, fama   cinema presentando tra il 1937   speciale a Cannes. È ricordato
            coronata  e  amplificata  dalla   e il 1967 ben novantasette tito-  anche per le sue partecipazioni
            sua comparsa sul grande scher-   li, lavorando con i più grandi   in televisione e per il suo
            mo. Nel frattempo, si dedica     nomi della scena italiana: Mo-   contributo come compositore
            alla parodia e usa il teatro come   nicelli,  Rossellini,  Zavattini,   e cantante. Pare che la celebre
            mezzo irrisorio, strumento di    Steno,  Fellini,  Pasolini.  Man-  canzone Malafemmena sia stata
            denuncia nei confronti di quel-  tiene o si scosta dal personag-  scritta da De Curtis su un pac-
            li che chiamerà “caporali” (Sia-  gio-burattino rispettando il    chetto di sigarette, e dedicata a
            mo uomini o caporali?  Camillo   volere dei registi, usa il copione   Silvana Pampanini per la quale
            Mastrocinque, 1955), ovvero i    come canovaccio dando im-        nutriva una venerazione, qua-
            dittatori quali Hitler e Musso-  portanza all’improvvisazione:    si un’ossessione, e con la quale
            lini, che imiterà in modo grot-  tutto concorre per la comicità   divide il set di 47 morto che par-
                                                                              la (Carlo Ludovico Bragaglia,
                                                                              1950).
                                                                              Purtroppo gli viene diagno-
                                                                              sticata una corioretinite emor-
                                                                              ragica, ma continua a recitare
                                                                              fino alla fine, nonostante abbia
                                                                              perso la vista: riesce a girare la
                                                                              prima scena de Il padre di fami-
                                                                              glia con Nanni Loy, ma muore
                                                                              due giorni dopo. Insomma, il
                                                                              Principe della risata è nobile
                                                                              non solo per il titolo nobiliare,
                                                                              ma per la grande passione e
                                                                              l’umiltà impiegate nel suo la-
                                                                              voro, senza mai dimenticarsi
                                                                              delle origini e facendosi carico
                                                                              di  numerose  opere  di  benefi-
                                                                              cenza.

                                                                                                   M
                                                                                                   Med-47ed-47
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