Page 95 - Mediterraneo e dintorni - nr 29
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Walking through Choeung Ek, flaps of   Cambodia and ended the massacre.   and have taken over their life in the same
            tissue and even human bones emerge   A long period of war follows, in which   communities where the victims live.
            from the ground. These areas have   the Cambodians are once again at the   The tribunal for the crimes of the Khmer
            been fenced off to avoid foot traffic.   expense. The Khmer Rouge, including   Rouge was established only in 2006: only
            There are no days of remembrance   Pol Pot, flee into the jungle on the Thai   three men were sentenced, the Khmer
            for this genocide, it is difficult to hear   border and will never be caught. Pol Pot   Rouge loyal to Pol Pot: Khieu Samphan,
            about it, certainly it is not correct to   will die in his bed in 1998. Even worse:   head of state of the regime, Noun Chea
            make a ranking of pain, but when a   Democratic Kampuchea had a seat in the   ideologue and Duch, the head of the
            holocaust has been committed, it cannot   UN until 1991. After the holocaust, there   S-21 . Nothing else has been done, all
            be canceled. This horror ended on   was no immediate talk of justice, but of   the Khmer Rouge with less important
            January 7, 1979, when Vietnam invaded   reconciliation, the Khmer Rouge are free   positions have not even been judged.



            Per me invece, la comprensione è impossibile, pur
            avendo letto tanto sui Khmer rossi di Pol Pot e la
            loro barbarie non sono riuscita a capire come l’idea
            di riformare una società per renderla giusta ed
            equa debba passare attraverso due milioni di morti.
            Quello che sono riuscita a fare è non dimenticarlo
            mai. Ho dimenticato i particolari dei templi di
            Angkor, non ricordo più i nomi di tutti i wat visitati
            in Cambogia, ma la sensazione di camminare in
            quei luoghi di dolore e sentire le anime di chi lì
            ha sofferto non mi ha mai abbandonato. Questo
            massacro ha fine il 7 gennaio 1979, quando il
            Vietnam invade la Cambogia e pone fine all’orrore.
            Segue un lungo periodo di guerra, in cui a farne le
            spese sono ancora una volta i cambogiani. I khmer
            rossi, compreso Pol Pot, scappano nella giungla, al   Museo del genocidio. Le confessioni
            confine thailandese, e non verrano mai catturati.
            Pol Pot morirà nel suo letto nel 1998.

            “Pol Pot se n’è andato avendo sulla
            coscienza il massacro di almeno un milione
            e mezzo , forse due milioni di cambogiani
            e la distruzione di una civiltà. Con lui
            scompare una delle figure più inquietanti
            del secolo. Inquietante, perché dietro la
            sua apparente follia omicida, diventata
            politica, c’era una logica che ha attratto
            tanta attenzione e tante simpatie nel
            mondo. Quella logica si chiamava
            rivoluzione”                                      Killing Field Choeung Ek
                                        (Tiziano Terzani)

            Ancora peggio: la Kampuchea Democratica           dentro di loro, impresso nel dolore che i genitori
            ha avuto un seggio all’Onu fino al 1991. Dopo     sopravvissuti hanno trasmesso.
            l’olocausto non si è parlato subito di giustizia, ma   L’impunità dei Khmer rossi di Pol Pot.
            di riconciliazione, i Khmer rossi sono liberi e hanno   Il tribunale per i crimini dei Khmer rossi è stato
            ripreso la loro vita nelle stesse comunità in cui   istituito nel 2006. Solo la data spiega l’assurdità
            vivono le vittime, che continuano ad avere paura di   della procedura seguita, ventisette anni dopo la
            loro. Le ripercussioni psicologiche sono forti, non   fine del regime! Sono stati condannati solo tre
            solo su chi ha subito direttamente l’orrore, ma anche   uomini, i khmer rossi fedelissimi a Pol Pot: Khieu
            sulle generazioni successive. Portano questo trauma   Samphan, capo di stato del regime, Noun Chea




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