Page 70 - Mediterraneo e dintorni - nr 29
P. 70
SCRIPTA MANENT
di Daniela Rabia
Malinverno
impanara, dove Domenico Dara ambienta il suo ultimo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira». Con la scrittura
tromanzo Malinverno, edito da Feltrinelli, è un luogo di Domenico Dara capita anche che ogni volta che chiudi
fisico o un luogo letterario? Dopo averlo letto abbiamo la un suo romanzo vorresti diventare amico
sensazione netta di conoscerne gli dei suoi personaggi talmente sono veri,
abitanti, le viuzze, le usanze ma al autentici, teneri. Astolfo ci inizia a mancare
contempo l’autore ci trasporta in dall’ultima pagina, quella che sfogliamo
una dimensione letteraria popolata più lentamente e con più fatica perché
da personaggi dei romanzi, da versi non vogliamo salutare un bel testo e il
poetici, da storie che s’intrecciano mondo in cui ci ha fatti immergere per
con quella de protagonista Astolfo tornare alla nostra quotidianità. Emma
Malinverno, per metà bibliotecario e Ofelia, l’amore immaginato e l’amore
per metà camposantaro. Sfogliando vissuto, si mescolano fino a confondersi,
le pagine cogliamo che, al pari al pari di come si confondono e si
di come muoiono le persone, sovrappongono i ruoli di bibliotecario e
possono morire i libri “più prossimi guardiano del cimitero al punto da farci
agli uomini che agli oggetti” e ritrovare interi volumi al camposanto tra
in una dimensione sospesa tra loculi e cappelle. Se, come ci suggerisce
cielo e terra, tra carta e carne, tra l’autore, “il destino è scritto nel nome”
silenzio e fruscio, scopriamo che di ognuno, il suo Astolfo ha nel destino
“Il tempo perduto non è perduto imprese memorabili da compiere, quali il
per sempre”, che “Noi siamo più di recupero del senno di Orlando sulla luna.
quello che ricordiamo” e che “… le Astolfo Malinverno non si sottrae alla sua
storie accadono affinché qualcuno le missione e recupera libri che possono
racconti”. Che sia davvero accaduta tornare in circolazione dal macero,
da qualche parte nell’universo la parole colme di significato dalle pagine
storia di Astolfo o che lo scrittore dei libri, vite vissute dalle sole fotografie
l’abbia tratta totalmente dalla sua e sopra ogni cosa sentimenti vivi in un
immaginazione intrisa delle molteplici letture, nel racconto mondo morto. Malinverno è il romanzo che, tra le altre cose,
che ce ne fa, il personaggio prende corpo al punto tale da ci svela un segreto importante: “Ogni uomo soffre il dolore
diventare persona, di più: un conoscente. Per qualcuno che può” confortandoci lungo il dipanarsi dell’esistenza e
addirittura un amico. Scrive Salinger a proposito di libri: fornendoci la soluzione all’irreparabile: alla morte. Non è
«Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che morte l’ultima parola del testo ma amore e cambiamento
quando li hai finiti di leggere e tutto quello che segue perché “gli uomini quando smettono di respirare, non
vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo diventano che storie”. E in quanto tali sono immortali.
Mediterraneo e dintorni - 68