Page 88 - Mediterraneo e dintorni - Maggio 2020
P. 88
ssere parte di un’associazione che si
occupa di escursionismo e coglierne le
conseguenti opportunità che la stessa
Epropone ti offre l’occasione di conoscere
ogni angolo più remoto del territorio. È il mio caso.
Da sempre appassionato di viaggi e di avventure,
attorno alla fine degli anni ’90 ho aderito alla
sezione catanzarese del Club Alpino Italiano.
Da allora ho cominciato a girovagare in particolare
la mia regione, la Calabria, da cima a fondo: dalle
vette più alte del Pollino e dell’Orsomarso, alle
fiumare più recondite dell’Aspromonte, passando
per le Serre e la Sila. Un territorio incredibilmente
affascinante, l’entroterra calabrese, che racchiude
in sé, oltre ad una natura meravigliosa e per
fortuna in larghi tratti ancora completamente
selvaggia, anche opere dell’uomo che ben si
integrano nel contesto paesaggistico. Non sto
parlando certo delle orribili pale eoliche che stanno San Pantaleone
colpevolmente devastando questo meraviglioso
paesaggio, ma delle migliaia di casolari e di casali
in pietra di cui l’intero territorio è disseminato.
Spesso ormai semplici ruderi, a volte invece
sapientemente conservati, mantengono e
manterranno in eterno un fascino ineguagliabile. Non è facile camminare
La pietra è di per se un materiale arcaico, l’unico
che riesca a trasmettere, già al primo impatto da solo nella campagna,
visivo, una sensazione di sicurezza mista alla senza meditare su qualcosa
suggestione proveniente da un’attraente austerità.
Proprio la pietra è anche stata la prima risorsa (Charles Dickens)
per mezzo della quale l’uomo ha messo in piedi
un timido e rudimentale concetto di casa.
Le costruzioni realizzate con questo materiale
hanno rappresentato i primi “rifugi” per ripararsi
Maida