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poli. Dopo secoli di dominazione   nazional patriottico  che la con-  Antonio Grossich, medico (fra l’altro
                straniera gli italiani, sin dai moti   traddistinse. Non ci potevano   è lui l’inventore della tintura di iodio)
                                                                                      e politico, fu presidente del Consiglio
                risorgimentali contro gli austria-  essere in quel periodo particolari   Nazionale di Fiume all’indomani della I
                ci del 1848, rialzavano la testa   legami e intese tra dannunziane-  guerra mondiale. Accolse D’Annunzio,
                                                                                   e dopo l’allontanamento dei legionari di-
                per costruire un proprio Stato su   simo e fascismo e cercare di ve-  venne il governatore dello Stato Libero di
                base etnica, culturale e ideale. La   derle risulta una forzatura. Cer-  Fiume.  Quando nel 1924 fu annessa al
                stessa prima guerra mondiale ve-  tamente Mussolini  come  anche   Regno, ufficializzò tale atto consegnando
                niva considerata da molti come la   Marinetti si recarono a Fiume per          le chiavi della città al Re
                quarta guerra del Risorgimento.   sostenere D’Annunzio, ma non ci
                Se non si ricordano questi fatti, a   rimasero.
                mio avviso, non si può compren-   Dopo la “Santa Entrata” del 12
                dere la prima fase dell’Impresa di   settembre il governo italiano, tut-
                Fiume, la genuinità dello spirito   tavia, fece pervenire ben tre pro-
                                                  poste a D’Annunzio, ma senza
                                                  successo.  La prima proposta fu
                                                  fatta al poeta-soldato dall’ammi-
                                                  raglio Umberto Cagni, la secon-
                                                  da dal generale Saverio Grazioli
                                                  e Francesco Salata e infine la ter-
                  ITERUM RUDIT LEO                za dal generale Pietro Badoglio,   Guido Keller, segretario del Comandante
                  (Il leone ruggisce nuovamente)   che chiedeva a D’Annunzio di       nei primi mesi dell’impresa fiumana
                                                  lasciare la città per sottoporla,
                  D’Annunzio dedica questo motto   d’intesa con gli alleati, a prote-
                  ai combattenti per Fiume. Il rug-  zione italiana.  Pur accogliendo i
                  gito del marciano leone rampante
                  si leva dalla sua terra al cielo, rag-  fiumani la proposta compromis-
                  giunge tutti gli uomini  di buona   soria del “modus vivendi” di Ba-
                  volontà. Nel 1924 Venezia dona a   doglio, D’Annunzio non fu d’ac-
                  Fiume un Leone Marciano, posato   cordo ad abbandonare Fiume. La
                  nel Molo Adamich, ribattezzato   risposta del governo Nitti non si
                  San Marco. Su di esso era inciso
                  “Fiume ricorda i nomi dei suoi figli   fece  attendere:  seguì  l’inaspri-
                  caduti per la Patria nella guerra di   mento del blocco navale e terre-
                  redenzione: Annibale Noferi, Ma-  stre su Fiume, che mise in seria
                  rio Angheben, Vittorio de Marco e   difficoltà il movimento dannun-
                  Ipparco Baccich”.               ziano causando alcune defezioni                 Legionari sul corso
                  E indirizzato a Venezia: “Al fatidi-
                  co dono della Serenissima esulta il   tra i nazionalisti. Nel frattempo
                  cuore di Fiume, ripalpita di antichi   giunsero anche delle proposte
                  ricordi il Carnaro di Dante, plaude   da parte alleata di costituire uno
                  da tutti i seni, sposo fedele, l’Adria-  Stato  fiumano indipendente e di-
                  tico”.  Il  monumento  è  scomparso   stinto sotto l’egida della Società
                  con l’esplosione del porto ad opera
                  dei tedeschi prima di abbandonare   delle Nazioni. Dopo il continuo
                  la città nella primavera del ‘45.  fallimento delle trattative con il
                                                  governo italiano Gabriele D’An-
                                                  nunzio decise  di  dare vita alla
                                                  “Reggenza Italiana del Carnaro”,
                                                  che fu proclamata solennemente
                                                  l’8 settembre 1920. Questa secon-        Legioni di Ronchi, granatieri
                                                  da parte dell’Impresa si distinse                    Fiume 1920
                                                  molto dalla prima, in cui le forze
                                                  nazionaliste si erano schierate
                                                  con D’Annunzio. Dopo che Gio-
                                                  vanni Giuriati, Luigi Rizzo e altri
                                                  lasciarono Fiume, ci fu la svolta
                                                  politica del  sindacalista  rivolu-
                                                  zionario Alceste  De Ambris,  il
                                                  quale con  D’Annunzio  elaborò
                                                  una moderna costituzione, che fu
                                                  alla base della pur breve esisten-
                                                  za della “Reggenza”.




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