Page 18 - Mediterraneo e dintorni - nr 15
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DIARIO/DIARY



                         Dai Fori Romani





                       a Porto Marghera






                               Un taccuino di viaggio per riflettere su

                            ciò che siamo stati e su ciò che siamo oggi



                                                         di Fabrizio Citton


                    miei disegni? Bella doman-
                    da. Mi vengono di getto,
                    quando osservo qualcosa che
                I mi stupisce. E di cose ce ne
                sono molte anche se non sempre
                chiaramente  visibili:  una  forma,
                un oggetto, dei giochi compositi-
                vi, delle simmetrie o asimmetrie;
                queste ultime le preferisco perché
                in esse riconosco la vita reale, tut-
                to ciò che mi aiuta a riflettere ad
                esprimere un contenuto. A volte
                mi chiedo: perché proprio quella
                cosa, quello scorcio, quell’imma-
                gine, quel puntuale dettaglio. Poi
                capisco che sono tutte cose den-
                tro di me, già pronte impacchet-
                tate per essere spedite nella mia
                mano; sedimentate, consolidate,
                parte del mio ambiente, delle mie
                memorie.
                Ecco è così che inizio il mio dise-
                gno; tuttavia appena incomincio
                a tracciare le linee con la mia pen-
                na, senza nessuna bozza di pre-
                parazione precedente – perché
                il disegno è una sfida coraggiosa
                senza timore dell’errore, senza
                possibilità di ritornare indietro
                – ricerco  con il rigore dovuto il
                concetto in primis, ciò che voglio
                esprimere. Mi piace “dire” con il
                disegno e non “raccontare”. Uso
                l’immagine per comunicare quel-
                lo che penso: la solitudine  di un
                luogo, come nel disegno  con  il
                grande pino marittimo di Roma, o
                la rinascita di un’area produttiva



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