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dei giornali italiani ed europei avevano scritto dopo suggestivo e spettacolare il trionfo della Sacra Vergi-
aver assistito alla manifestazione della Vara di Mes- ne in cielo. La Varia propriamente detta è una mac-
sina e a causa degli incidenti che spesso si verificava- china in ferro che si sviluppa su una base di legno
no. Mentre i messinesi continuarono a trasportarla detto “Ccippu” del peso di circa 20 tonnellate e di
con personaggi finti, a Palmi non si celebrò più, tan- quasi 16 metri di altezza. Il meraviglioso carro sceni-
to che tutta la struttura di legno e ferro fu venduta co devozionale rappresenta l’anima della Madonna
con un’asta pubblica. Nel 1900, dopo quasi 30 anni che, abbandonato il suo corpo deposto in una “Bara”
dalla soppressione, Palmi riprese la tradizionale ma- (Vara o Varia) collocata sulla base del “Ccippu”, sale
nifestazione della Varia animandola con personaggi in cielo. Attorno al sepolcro vegliano le sacre spoglie
viventi grazie all’ingegno di Giuseppe Militano che gli apostoli, profeti, i sacerdoti e 12 bambine vestite
ideò e costruì una “Varia Meccanica” simile a quella da angeli che una “ruota persiana” fa girare e altri 20
antica. La sua fantastica “macchina” senza ruote da posizionati fin sotto lo Zodiaco. La piramide, a for-
oltre un secolo non viene più trasportata sulle spal- ma di una vaporosa nuvola argentata disseminata di
le degli ‘mbuttaturi, ma scivola a spinta sulle lastre stelle luccicanti, attraversa il globo terrestre, la luna
granitiche del corso mediante quattro pattini di ferro e il sole che per dei meccanismi interni girano su se
fissati sotto la base della struttura, rendendo così più stessi, mentre nella sommità si staglia la figura del
Stemmi delle cinque corporazioni
Artigiani Bovari Carretteri Contadini Marinai
tra reLiGioSità e tradiZioNe
di Chiara Ortuso
n carro riecheggiante la forma sinuosa di nuvole che si addensano oltre, più in là del cielo. Una macchina scolpita
Udai colori sgargianti dell’arcobaleno che si muove al ritmo di potenti braccia, straordinarie forze umane animate
dal vigore di chi conosce, di chi possiede nel profondo l’importante tradizione culturale di Palmi, cittadina tirrenica
baciata dalla serenità di acque cristalline, dalla morbidezza di un colle, dalla calura del sole che si riflette nella cordialità
dei suoi abitanti. Perché “la scasata” della famigerata Varia, festa popolare dal profondo significato religioso, simbo-
leggiante l’ascensione di Maria al cielo e celebrata durante l’ultima domenica di agosto, in occasione della ricorrenza
liturgica della Madonna della Lettera, è il faro che illumina d’orgoglio e ammirazione l’intera comunità cittadina. Una
collettività che si riconosce nella sua identità di sacralità e folklore respirando afflati di unità, convivialità, partecipazio-
ne, di pura realizzazione del bene civico, quello che rende il nostro territorio, Magna Grecia, patria di imprescindibili
valori democratici. E il neo-direttivo deputato all’organizzazione della Varia 2019, da poco innestatosi, capitanato dal
dott. Saverio Petitto e coadiuvato dai vicepresidenti Arcangelo Badolati ed Enzo Barbieri, nonché dai consiglieri An-
tonio Billari, Paolo Ventrice, Marco Suraci, Francesco Cardone, Gianluca Spampinato e Chiara Ortuso, sulla scia di un
passato nutrito dalla nobile memoria, si propone il compito di valorizzare il ruolo attivo di ogni palmese che manifesti
la volontà di riconoscersi nella promozione del significato autentico di una giornata che ha assunto, ormai, contorni di
carattere universale, patrimonio dell’Unesco dal 4 dicembre 2013, superando la dimensione del particolarismo loca-
le. Il percorso comune tratteggiato dalla nuova squadra composta da poliedriche personalità del panorama culturale,
manageriale e giuridico nostrano ha come filo rosso la promozione della crescita e del progresso socio-intellettuale del
territorio. Si tratta di un’ardua sfida che si sostanzia, nella sua originalità e innovazione, in una moltitudine di iniziative
che, a partire dal 10 agosto sino alla giornata della manifestazione stessa, il 25 agosto, avranno per comune denomi-
natore la riscoperta di un patrimonio artistico e umano alimentato dall’apertura al dialogo, al confronto, alla differenza
nella condivisione di una comune esperienza di carattere spirituale. “Senza sconzu Maria di la Littara”.
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