Page 95 - Mediterraneo e dintorni - Maggio 2020
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calcio e solo il Grande Torino della gente si alzava solo
seppe affiancarlo, lasciandolo davanti alla radio e al modo
poi da solo il 4 maggio del romanzesco di raccontare la
’49, dopo Superga. Era la fatica dei ciclisti su strade mai
bicicletta il mezzo di trasporto viste, in posti come lo Stelvio,
maggiormente diffuso specie al Pordoi, Abetone, Campitello,
centro-nord, mentre a Sud, si Camigliatello, Ostuni. E il Giro
andava ancora con carretti e ha fotografato anche la crescita
cavalli. La televisione sarebbe tecnologica del Paese, con
arrivata nel ’55, si vedeva i mezzi via via messi in campo
qualcosa proiettata dalla RAI ed Eurovisione. Ma storiche di quei tempi: “Sono
nei negozi quei ragazzi, i ciclisti, contento di essere arrivato per
sbirciando di estrazione modesta primo” o “Ciao mamma!”.
dietro le e onesta, andavano Del resto Ganna, il primissimo
vetrine, allo sbaraglio davanti in Maglia Rosa, alla fine disse
per cui la ai microfoni e ai giornalisti: “Me brusia tanto
fantasia nacquero le frasi el cul”. Chiaro. Con il Giro,
Giro d’iTalia - may 1909:
The “pinK raCe” is born
Like an eternal photographer,
the Giro followed the country step
by step, going to immortalize all its
socio-economic evolution, its streets,
houses, rubble from two world wars.
And, again, the rebirths, the economic
boom, the tourist boom. Then the radio
in direct; the TV, first deferred, then
directly from the arrivals, finally with
helicopters and motorcycles. The “Pink
Race” was born in 1909, starting at 3 in
the morning from Milan, Loreto square.
127 cyclists, divided into seven teams,
were scrupulously photographed as is
done in prison, to avoid cunning and
swaps in the race. At the end, always
in Milan, only 49 would return and
not one more. In fact, one of them, in
Rome-Florence, passing through Civita
Castellana, realized that the railway
was passing through it and slipped
out of the group, getting on the train,
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