Page 29 - Mediterraneo e Dintorni - Numero 1
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nulla ha a che vedere con quanto esisteva prima: co di malinconia per dover lasciare un pezzetto del
succede che viene immesso sangue vivo in corpi mio cuore tra i vicoletti dei barrios. Avverto davvero
vuoti d’ogni espressione”. tristezza perché ormai mi sento un po’ madrileno,
La domenica mattina mi informano che si tiene El tanto mi sono piaciuti questo popolo, queste stra-
Rastro, un mercato delle pulci allestito ogni anno de, questo cielo.
da quattrocento anni: c’è una marea di gente e di Mi avvicino alla statua dell’orso e del corbezzolo
questa marea decido di farne parte anch’io, curioso per prendere il taxi in direzione aeroporto. Il tassi-
di sbirciare tra le bancarelle. Al rientro non posso ri- sta si accorge del mio stato d’animo e gli con do di
nunciare alla storica Chocolateria di San Gines, men- essermi innamorato di quella città che sto salutan-
tre la sera preferisco il ristorante Casa Labra, rino- do. Arriviamo all’aeroporto, lo pago e intuisco che
mato, meritatamente, per le sue frittelle di baccalà. vuole dirmi qualcosa, ma sono già sceso dall’auto
Un vermuth chiude quest’altra magni ca serata e ho la valigia in mano. Mentre lo ringrazio, lui con
pensando a quella successiva. Ma… quella succes- tono cordiale mi ricorda un modo di dire di questa
siva è già la giornata del rientro e mi coglie un pizzi- città accogliente: “Se sei a Madrid, sei di Madrid”.
In alto: Il Cafè Central, nella Plaza de Santa Ana, tempio del Jazz madrileno
Da sinistra, in basso: statua dell’Orso e del Corbezzolo, simbolo di Madrid, nella centralissima Puerta del Sol;
tipico ristorante della Cava Baja
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