*di Antonio Mazzei*
I singoli paesi potranno richiedere e ottenere i finanziamenti del Pnrr dalle istituzioni europee su base semestrale e solo a fronte dell’effettivo conseguimento di traguardi (milestone) e di obiettivi (target) intermedi, secondo una sequenza temporale predefinita e concordata che impone tempi di realizzazione stringenti. Per quanto riguarda il 2021 il Presidente del Consiglio Draghi, nel corso della conferenza stampa di fine anno, ha annunciato il raggiungimento di tutti i 51 traguardi e obiettivi previsti per l’Italia dal rigido cronoprogramma del Pnrr. Questo ha consentito al governo italiano di inoltrare la richiesta di pagamento della prima rata di 24,1 miliardi di euro, che nei prossimi mesi sarà oggetto di valutazione da parte della Commissione.
Nella prima “Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr”, trasmessa alle Camere da parte della Cabina di Regia, è possibile approfondire l’analisi dettagliata dei singoli stati di avanzamento degli obiettivi e dei traguardi raggiunti nello scorso anno, distinti per schede ministeriali. La Relazione, composta da non più di 100 pagine, rappresenta un concreto esercizio di lettura da parte di ciascun cittadino, che, al netto delle seppur necessarie tecnicalità, rilascia una chiave di lettura di un paese in rapido mutamento e il cui risultato a tendere, al 2026, dovrebbe consegnare un paese completamente stravolto sotto il profilo dell’architettura sociale, economica, culturale e politico-istituzionale. Ad avviso di chi scrive, un esercizio necessario per meglio comprendere e aspirare a divenire parte concreta di un “fenomeno” evolutivo che necessita essere culturale e massivo, ancor prima di essere ascritto alla pura sfera tecnica, economica e finanziaria. La relazione è disponibile al seguente sito: https://italiadomani.gov.it/it/news/governo–via-libera-alla-prima-relazione-sul-pnrr.html.
In tema di lavoro, economia e innovazione, ci soffermeremo brevemente su una delle milestones conseguite nel corso del 2021 che ha riguardato uno dei temi centrali del Piano, ovvero quello della riduzione della disparità di genere, afferente, in particolare, al tema delle disuguaglianze e fragilità: l’adozione del Fondo a sostegno dell’imprenditorialità femminile rientrante nella Missione 5 “Inclusione e Coesione”, Componente 1 “Politiche del lavoro”, Investimento 1.2 “Creazione di imprese femminili” del PNRR. Con il decreto interministeriale MISE-MEF del 30 settembre 2021 sono state, infatti, disciplinate le modalità di intervento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Il Fondo prevede la concessione di agevolazioni sull’intero territorio nazionale nell’ambito di due distinte linee di azione: a) nascita e sviluppo delle imprese femminili; b) sviluppo e consolidamento di imprese femminili già costituite. I settori interessati sono: 1) industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; 2) fornitura di servizi, in qualsiasi settore; 3) commercio e turismo. Le iniziative devono, inoltre essere realizzate entro 24 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni e prevedere spese non superiori a 250.000 o 400.000 euro, rispettivamente per ciascuna linea di azione. La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione dell’ammontare delle spese previste nei programmi di investimento, e rappresentano un interessante combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti idonei a garantire una ragionevole confort zone per la realizzazione degli investimenti da parte delle imprenditrici donne italiane.
L’apertura dei termini, le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal MISE nel primo trimestre di questo 2022. Gli obiettivi davvero sfidanti arriveranno dunque ora, a partire dal 2022, quando si tratterà di realizzare concretamente i progetti già attuati normativamente e individuati nel 2021 relativamente al primo step di target e milestone. A ognuno di noi, dunque, relativamente alla sfera di propria interessenza, il diritto-dovere di cogliere le opportunità per far si che l’evoluzione del paese alla fine sia la sintesi collettiva di ogni legittima interessenza.