di Barbara Perrone – tangibiliemozioni.it
Foto di Davide Tiezzi
Immaginando o pianificando un viaggio lungo il percorso sulla via della seta, Tbilisi è una tappa da non lasciarsi sfuggire.
Capitale della Georgia ed ex repubblica sovietica, Tbilisi è una destinazione nel cuore dell’area caucasica ancora poco battuta dal turismo europeo, ma già proiettata all’accoglienza e ricca di luoghi, scorci, esperienze culturali e culinarie che non lasciano indugiare nel prendere o riprendere un volo per questa città.
Quello che non ci si aspetta è un armonioso match & mix tra passato e futuro che si racconta sia attraverso l’architettura, i locali alla moda, i primi design hotel come The Grove Design Hotel Tbilisi, ma anche attraverso la sfera sociale. Il sindaco della città ad esempio, dal 2017 è Kakhaber Kaladze, famoso in Italia per aver giocato per Milan e Genoa, ma anche per esser stato socio del ristorante Giannino a Milano.
Ma cosa fa di Tiblisi, una città romantica? Indubbiamente il centro storico, Kala, fa la parte del leone. Una passeggiata dove perdersi in tutta sicurezza tra stradine e vicoli ammirando quelli che furono i “condomini” a partire dal periodo ottomano che con le loro caratteristiche facciate e balconi riccamente intagliati sembrano delicati merletti d’architettura. I colori, talvolta pastello, talvolta più brillanti, passano dal giallo al rosa al turchese stimolando la creatività in continui scatti fotografici. Impossibile resistere alla tentazione di sbirciare all’interno di queste case georgiane tra scale intricate e balconi, spesso in precario equilibrio. Uno shabby chic vero, e non invecchiato ad arte alla moda occidentale!
Passeggiando nelle vie acciottolate del centro ci si può imbattere in diversi luoghi di culto, dalle sinagoghe alle moschee fino alle chiese ortodosse dove, in quest’ultimo caso, non sarà difficile assistere ad una funzione o per i più fortunati una cerimonia privata religiosa. L’accesso è sempre gratuito, ma nelle chiese ortodosse le donne devono seguire alcuni accorgimenti che consistono oltre alla copertura della testa anche quella delle gambe. Sia che si indossi una gonna o i pantaloni, all’ingresso ci sarà una sorta di grembiule pronto per essere utilizzato. Imperdibile la Cattedrale Sioni che con i suoi affreschi, colori e iconografie conquista al primo sguardo.
Seguendo il fil rouge della tenerezza, la bizzarra torre dell’orologio delle marionette è un’altra tappa da non perdere. Dall’aspetto apparentemente antico, di fatto questa torre è stata creata nel 2011 dal marionettista Rezo Gabriadze, che ha anche creato l’adiacente teatro delle marionette. Qui allo scoccare di ogni ora, si può ascoltare una dolce melodia prodotta dai rintocchi della campana, suonata dall’angelo marionetta mentre da una finestrella sottostante si susseguono in modo circolare, altri personaggi 3D che rappresentano le scene della vita: l’incontro tra futuri fidanzati, il matrimonio, la nascita di un bambino e il funerale.
Il connubio tra antico, classico e contemporaneo è ben rappresentato dal Ponte della Pace, firmato nel 2010 da Michele De Lucchi. Il ponte coperto porta dalla vecchia Tbilisi, con un percorso di 150 metri, sull’altra sponda del fiume Mitkvari, dove un grande parco pubblico, il RhikePark, sembra rappresentare il nuovo corso della città. La favolosa opera di Massimiliano Fuksas che nella capitale georgiana ha progettato sia il Music Theater &Exibition Hall sia la Public Hall, dà il meglio di sé per essere ammirata e fotografata.
L’ora del tramonto, come nella maggior parte dei casi, è quella perfetta per ammirare queste opere dell’architettura contemporanea. Così mentre la luce diventa più morbida, il cielo si tinge di giallo, di rosso e di viola ed è bene prendere la funivia che dal lato sud del fiume porta fino all’ingresso della fortezza Narikala risalente al VII secolo, passeggiando lungo la strada pedonale tra banchetti di artigianato e i tipici churchkhela (frutta secca glassata con succo di frutta) giungendo fino ai piedi della statua Grande Madre Georgia. Da qui si ammira la città con un cambio di prospettiva. Lo sguardo si incanta osservando il traffico e la guida “sportiva” che animano le vie sul lungofiume, le cupole dorate della chiesa di San Nicola e la maestosità della statua. Alta 20 metri raffigura una donna vestita con gli abiti nazionali georgiani che regge nella mano sinistra una coppa di vino e in quella destra una spada: la coppa di vino è per accogliere chi entra nella città da amico, la spada è per difendersi da chi vi entra da nemico.
Per chiudere in bellezza la scoperta di questa città, non c’è niente di meglio che dirigersi verso la centralissima area dei bagni termali, Abanotubani, e varcare la soglia di quella che a prima vista potrebbe sembrare una moschea. La facciata dai milioni di tasselli colorati, con la netta prevalenza degli azzurri, gli arredi dai chiari richiami orientali da mille e una notte, danno il benvenuto alle terme di Chreli- Abano, le più belle e le più recenti di restauro, tanto da valere anche da sole il viaggio. L’esperienza qui è unica, perché si può prenotare, con una durata minima di un’ora, una delle 12 sale/suite da bagno a seconda del numero degli occupanti, e godersi la piscina con acqua solfurea, massaggi, bagni scrub, sauna e molto altro in completa privacy. Per aggiungere una coccola di stile è possibile farsi servire nella sala da bagno thè e pasticcini. Viste le temperature interne però forse è più auspicabile puntare su un fresco succo di melograno appena spremuto!
Dove mangiare. Se sognate di mangiare su uno dei balconi di legno, con vista sul continuo movimento della città il Machakhela è l’indirizzo da segnare in agenda. Un salto indietro nel tempo, perché qui come in tutta la Georgia si fuma all’interno dei locali, ma scegliendo il posto sul balcone ci si gusterà una cena intima, davanti ad un antipasto a base di kinkali, una sorta di ravioli dalla forma che ricorda una borsa per il ghiaccio e l’imperdibile kachapuri, che è un piatto a base di pasta di pizza a forma di barchetta con all’interno due tipi di formaggio e il rosso d’uovo messo a crudo. Una volta servito si mescola il tutto, tocco di burro in accompagnamento compreso. Ricordate al momento dell’ordine che le porzioni sono molto abbondanti e i prezzi super economici, quindi concedetevi anche il lusso di provare una bottiglia di vino di cui la Georgia è molto famosa.
Dove dormire. In un viaggio la scelta dell’hotel può fare la differenza e talvolta è la ciliegina sulla torta che rende l’esperienza indimenticabile. Per chi è un appassionato di design il The Grove è l’indirizzo perfetto. Questo hotel vanta il primato di essere stato il primo design hotel in città; è un’esperienza da non lasciarsi sfuggire includendo anche una cena all’interno del piccolo ristorante The Cypress, con appena 20 coperti. Sceglietelo se siete degli amanti e appassionati di design, non amate l’inflazionatissimo feel like home, ma cercate il wow factor, ossia quella scintilla che neanche voi pensavate di poter volere. Lo staff sorridente e discreto sa unire l’affabilità internazionale con il tocco locale, gli spazi ampi con arredi (molti dei quali made in Italy firmati Moroso e Magis). Un ascensore con gli interni in muschio blu conduce ad uno dei tre piani, in un ambiente futuristico. Le stanze sono avvolte dal colore bianco che è interrotto solo da una parete che può variare di colore grazie ai led, il bagno è a vista separato da una parete curva in cristallo. La coccola di stile? Oltre le consuete amenities, l’hotel mette a disposizione degli ospiti una giacca da camera in cotone disegnata da una designer georgiana, perfetta per rilassarsi senza dimenticare quel tocco in più! Per scoprire l’area circostante in Aghmashenebeli Avenue, è possibile perdersi tra ristoranti, caffè e bellissime facciate artdecò che mai avreste immaginato potessero esistere.
Chi sogna un ambiente elegante, con affaccio sulle cupole delle terme sulfuree e sulla città vecchia e sulla fortezza il Tiflis Palace è la scelta perfetta. Qui tutto scintilla e dai grandi balconi si ha un affaccio privilegiato sulla città vecchia, dove si può osservare, fin dalle prime ore dell’alba, il gran da fare dei venditori di spremuta di melograno che aprono i loro banchi, i commercianti di tappeti alle prese con le loro gallerie. Neanche a dirlo, da qui il tramonto è unico e dal ristorante Veranda ci si può godere un aperitivo o una cena unica, ma anche fare un tour fotografico rimanendo in balcone e sorseggiando comodamente una tazza di thè o un aperitivo.
Per concludere in bellezza un viaggio e andare oltre quello che vi dice la guida, concedetevi una passeggiata con un free tour. La sharing economy è giunta anche qui, e allora lasciatevi condurre per gli angoli segreti della città con guide locali e appassionate, pronte a condividere i segreti di questa affascinate città.