Page 9 - Mediterraneo e dintorni - nr 7
P. 9
Catacombe di San Gennaro
sogno, per poi recarsi sul posto e schio più venera-
spolverarlo, accudirlo e donargli to e temuto allo
una casa, la “scarabattola”, un ro- stesso tempo. Si
sario, un cuscinetto ricamato. Na- diceva, infatti,
turalmente coloro che si recavano che un giorno
in questo luogo erano soprattutto un giovane ca-
le persone povere, accomunate da morrista avesse
una condizione di marginalità alle seguito la sua Catacombe di San Gaudioso
anime pezzentelle, sofferenti per- ragazza che ogni
ché bloccate nel Purgatorio. Tutto lunedì andava a
si svolgeva come un “do ut des”, pregare nel Ci- a partire dalla deposizione dei
per cui l’anima chiedeva refrige- mitero fermandosi proprio davan- resti di Sant’Agrippino, sesto ve-
rio dalle sue sofferenze tramite ti al Capitano. Il ragazzo, geloso di scovo di Napoli, ma divennero un
le preghiere del devoto, che a sua questo rapporto troppo intimo e importante centro di culto in se-
volta chiedeva una grazia relativa confidenziale, sfidò in gran segre- guito alla traslazione delle spoglie
al normale svolgimento della pro- to quel teschio infilandogli un ba- di San Gennaro. Le catacombe di
pria vita. Fu così che alcuni teschi stone nella cavità dell’occhio del San Gaudioso furono intitolate al
diventarono più popolari di altri, cranio; poi, prendendolo in giro, santo dopo la sua morte avvenuta
come Donna Concetta “a capa che lo invitò al proprio matrimonio. Il nel V secolo d.C., ma fu nel 1600
suda”, il cui teschio era particolar- giorno delle nozze, tra gli invitati che i nobili iniziarono a conten-
mente lucido, strano fenomeno si presentò un uomo misterioso dersi una sepoltura al loro interno.
interpretato come sudore dovuto vestito da carabiniere, si avvicinò Le loro salme venivano portate in
alla sofferenza di quest’anima del agli sposi e li prese per mano, bru- un ambiente ipogeo dove veniva-
purgatorio alla quale si chiedeva ciando i loro corpi e uccidendoli no messe a sedere sui cosiddetti
il dono della fertilità. Il suo teschio all’istante. scolatoi, per essere bucate così da
è ancora oggi circondato da centi- Sempre nel cuore del folkloristico svuotarle dei liquidi. Da qui de-
naia di bigliettini con messaggi di quartiere Sanità sorsero le prime riverebbe il termine napoletano
richiesta di una grazia o di ringra- catacombe cristiane, tra cui quelle “schiattamuorto”, o l’espressione
ziamento, oltre a rosari, caramelle, del patrono di Napoli, San Genna- “puozze sculà”. Finita l’essicca-
candele e altri oggetti lasciati nel ro, e quelle di San Gaudioso all’in- zione, il cranio veniva incastona-
corso degli anni dai devoti. Poi terno della chiesa di Santa Maria to nella parete, mentre il resto del
c’era don Pasquale al quale si chie- alla Sanità. Le catacombe di San corpo veniva dipinto al di sotto
devano persino i numeri del lotto, Gennaro si svilupparono attorno con simboli che rendessero ricono-
ma il Capitano era in assoluto il te- ad una tomba romana del III d.C., scibile il defunto.
Med-7