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no ormai più fonti è stata fondata Fiore una nuova congregazione demanio pubblico, iniziò l’epoca
dai monaci benedettini nel secolo religiosa. dell’abbandono e della spoliazio-
XI, nell’ambito di una opera di la- L’Abbazia di S. Maria di Corazzo ne delle opere artistiche dell’ab-
tinizzazione intrapresa dai Nor- fu fondata in un’ottica di propa- bazia. Tra i suoi beni di rilievo,
manni, e ricostruita dai monaci gazione della cultura religiosa collocati oggi in alcune Chiese di
Cistercensi nel secolo successivo. tradizionale. Con il successivo Comuni circostanti, si ricordano:
Alcune ricerche sostengono che avvento dei monaci Cistercensi il portale della navata principale
esistono tre ipotesi circa l’origi- si manifestò il compiuto sviluppo attualmente ubicato nella Chie-
ne dell’Abbazia di Corazzo: la della struttura, la quale divenne sa di S. Bernardo di Decollatura;
prima, è che la struttura sia stata anche luogo di produttiva colti- una statua lignea della Vergine,
fondata su un preesistente inse-
diamento dei monaci Basiliani;
la seconda, poggia la fondazione
sull’arrivo dei Cistercensi in tale
luogo verso la fine del XII secolo;
la terza, presuppone una Bolla di
papa Onorio II, che indica alcuni
privilegi di cui godette l’Abba-
zia medesima, come ci ricorda
l’antropologo Sergio Straface nel
suo scritto I Tesori dell’Abbazia di
Corazzo di Castagna in Calabria.
L’importanza storica e culturale
di tale luogo è testimoniata, pe-
raltro, anche dalla permanenza
per alcuni anni di Gioacchino da
Fiore, che nell’abbazia scrisse al-
cune delle sue opere e fu abate dal
1177 al 1187.
Il pensiero di Gioacchino ebbe,
forse, maggiore vigore proprio
negli anni di soggiorno nel mo- vazione delle terre limitrofe, fino un’acquasantiera in marmo ed un
nastero benedettino. Successiva- alla trasformazione in una sede altare minore attualmente ubicati
mente a tale periodo si diresse in perfettamente autonoma nella nella Chiesa di Diano (frazione di
Sila fondando a San Giovanni in gestione e nella soddisfazione Scigliano).
delle esigenze della vita quotidia- Oggi questo luogo di partico-
na. Il rigore della vita monastica lare bellezza è meta di turisti e
cistercense trasformò questo inse- visitatori; benchè notevolmente
diamento in un centro propulsore ridimensionato nella sua struttu-
e cruciale per tutto il territorio, ra, consente, con le sue possenti
esemplare nella valorizzazione mura, di rappresentare un centro
delle colture tipiche locali. L’esi- di un passato remoto, crocevia
stenza del monastero venne se- ecclesiale e culturale. Ma non è
riamente compromessa da alcuni adeguatamente conosciuto: la
eventi. Dapprima un forte sisma sua esistenza merita un’atten-
del 1349 pregiudicò parte della zione proporzionata alla sua im-
struttura. Seguirono il terremo- ponenza storica e culturale. Ciò
to del 1638 ed il terremoto, ancor dovrebbe indurre tutti a conside-
più rovinoso, del 1783. Nel 1807, rare con maggiore spirito cogniti-
avvenne la soppressione legislati- vo strumenti di testimonianza di
va di alcuni ordini monastici, tra tale ricchezza, ma, ancor di più,
i quali quello di San Benedetto. dovrebbe invogliare determinate
Con il successivo accorpamento istituzioni a mettere in atto una
dei possedimenti di Corazzo al seria politica di promozione di
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