Page 28 - Mediterraneo e dintorni - nr 7
P. 28

CULTURA/CULTURE


                                      Il nome che




                      mi hai sempre dato






                 Da una storia vera, un cortometraggio sull’amore eterno


                                                      di Margherita Bordino
                         o sono sempre io e tu   promuovere,  ma  allarga la  sua   tocchi di colore su una tela di pa-
                         sei sempre tu». Ini-   visione e guarda all’uomo  solo   esaggi poco utilizzati dal cinema
                         zia così lo short movie   che compie un gesto solenne, so-  e la televisione, quelli del litorale
               «I“Il nome che mi hai            litario e inconsueto in una società   tra Formia e Gaeta, denominata
               sempre dato” diretto da Giusep-  in cui tutto scorre veloce, troppo   “Riviera di Ulisse”.
               pe  Alessio  Nuzzo, classe  1989.   velocemente,  senza permettere   “Il nome che mi hai sempre dato”
               Un  film  dai  colori  forti  e  caldi,   più la possibilità di assaporare il   è la favola dell’amore eterno. Un
               quelli del sole e del mare ma al   dolore, la morte, l’amore perdu-  esempio di come il cinema riesca
               tempo stesso  della bellezza dei   to. Dalle note di regia di Giusep-  a fare e ad essere ancora poesia.
               ricordi malinconici. Una voce off   pe Alessio Nuzzo si legge: “quel   Per compiere questo atto artistico
               accompagna  tutto il racconto, o   lungomare di Gaeta dove l’uomo   e  cinematografico  Nuzzo  si  ser-
               meglio, le emozioni innescate dal   si ferma tutte le volte gli ricorda   ve delle parole di Sant’Agostino
               pensiero dello ieri, di quello che   la moglie, quando da ragazzi fa-  di “La morte non è niente”. Un
               è stato e non sarà. “Il nome che   cevano il bagno insieme. E torna   testo toccante,  a tratti soffocan-
               mi hai sempre dato” è scandito   lì, forse per entrare di nuovo in   te, sia per la bellezza nascosta in
               da un gesto ripetitivo, non os-  contatto con quell’amore perduto   ogni lettera sia per l’intensità del
               sessivo ma necessario. Quello di   anni fa, quando la moglie è mor-  concetto: l’eterno sentimento. “Io
               un uomo anziano che porta tutti   ta. Un sentimento puro che non   sono sempre io e tu sei sempre tu.
               i giorni con sé la foto incornicia-  sembra conoscere confini. Ad ac-  Quello che eravamo prima l’uno
               ta della  moglie e  si  siede  su  un   compagnare il viaggio nel tempo,   per l’altro lo siamo ancora. Chia-
               muretto  guardando,  fissando,  il   nei ricordi, tra presente, passato e   mami con il nome che mi hai sem-
               mare e restando in silenzio. Giu-  futuro, una poesia sull’amore e la   pre dato, che ti è familiare; parla-
               seppe  Alessio Nuzzo con que-    morte di Sant’Agostino che ren-  mi nello stesso modo affettuoso
               sto cortometraggio non guarda    de ancora più forti e struggenti le   che hai sempre usato.  Non cam-
               al sud in quanto terra sua e da   immagini, studiate come dipinti,   biare tono di voce, non assumere



                  Questa foto di Giorgio Moffa ha fatto il giro del web. Ritrae l’anziano che porta con sé la foto
                     della moglie scomparsa, per continuare ad ammirare l’orizzonte sul lungomare di Gaeta

                                                                                   THE NAME YOU ALWAYS
                                                                                   GAVE ME  FROM A TRUE
                                                                                   STORY,
                                                                                   A SHORT FILM ABOUT
                                                                                   ETERNAL LOVE
                                                                                      ’m  still  me,  and  you’re  still
                                                                                   «Iyou».  Thus  began  the  short
                                                                                   movie  “The  name  you  always
                                                                                   gave  me”  directed  by  Giuseppe
                                                                                   Alessio Nuzzo, born in 1989. A
                                                                                   film with strong and warm colors,
                                                                                   those of the sun and the sea but
                                                                                   at  the  same  time  the  beauty  of
                                                                                   melancholic  memories.  An  off
                                                                                   voice accompanies the whole story,
                                                                                   or  rather,  the  emotions  triggered
                                                                                   by the thought of yesterday, of
                                                                                   what  has  been  and  will  not  be.

               Med-26
   23   24   25   26   27   28   29   30   31   32   33