Page 33 - Mediterraneo e dintorni - 4-2020
P. 33

continuo  in cui alle pieghe      creativo pervaso dalla sottile   continuo di sperimentazione
            della materia, su un altro piano   inquietudine del  pensiero.     della piega  in cui ogni piega  è
            parallelo, si aggiungono quelle   E proprio nella fattualità       andamento differenziale, che
            dell’anima. L’artista imprigiona   dell’atto creativo, in un       nella ridondanza del segno,
            l’infinito, racchiudendolo        percorso di affinamento delle    sostanzialmente  uguale  a
            all’interno della piega, nei limiti   proprie matrici  linguistiche   se stesso,  ripropone l’atto
            del finito. Il bordo della piega è   costitutive, l’artista Berlingeri   del piegare. E laddove il
            l’enunciazione del limite,  rinvio   realizza un raffinato esercizio   bordo separa, variando
            a quell’interiorità della piega   di “conservare” e “togliere”,    indefinitamente lo scarto tra
            cui  solo la mente può giungere,   liberando  l’opera da scorie    vissuto e indicibile, il suo piegare
            mentre  l’occhio si ferma         ingombranti, da pesi concettuali   fermenta e rinsalda  il legame
            molto prima.  Già fin dalla sua   ormai superflui.  Egli avvolge   profondo tra interno ed esterno,
            curvatura, da  quell’inflessione   e riavvolge le pieghe, in uno   tra  essenza e immanenza, tra
            che è l’elemento genetico della   sviluppo incessante di varianti.   essere e mondo.  Ogni piega
            piega (Deleuze), la fisiologia    Consapevole che alle piegazioni   è il luogo  in cui s’origina un
            percettiva del “vedere” lascia il   non vi è mai fine,  declina la   silenzio  che dall’interno, dalla
            posto ad un ben diverso processo   necessità  formale  delle pieghe   profondità della sua estensione
            di ripiegamento, quello verso     fissando  l’essenza dinamica del   si espande, si appropria di una
            l’interno  della piega,  verso    loro dispiegarsi nella materia,    sua fisicità sempre più ampia per
            quella  sua dimensione celata e   nel suo corpo cromatico, nello   cui il dentro e il fuori sono parti
            inaccessibile  che è contrazione   sviluppo spaziale della tela. La   della stessa unità, sono la stessa
            di forme vitali, profondità       piega di Berlingeri  è  sempre   cosa, poiché unità e molteplicità
            dell’essere, sguardo piegato del   più  simile al “lasciarsi  essere”   sono modalità della stessa
            mondo  e mondo esso stesso. La    leibniziano: un continuare       sostanza,della stessa apparenza,
            piegazione allora diventa atto    a piegare, un movimento          della stessa pittura piegata.





























            Cesare BerLinGeri, froM The edGe of The foLds      breath, his gesture rises from within, from the deep folds of his
                                                              being and marks the space, the canvas, creates lines, traces,
                The research process of Cesare Berlingeri has been   soft thicknesses that close on themselves making the inside
                running for almost fifty years, coherent and rigorous,   dimension ineffable, in a continual reproposing of hiding and
            through folded painting which has, from time to time, taken   unveiling. The artist imprisons the infinite, enclosing it within the
            on new formal and conceptual values in which the volumes of   fold, within the limits of the finite.
            the bodies have declined its lexical variations. In more recent   The edge of the fold is the statement of the limit, referring to
            works he has returned to the essentiality of the folds, to the   that interiority of the fold that only the mind can reach, while
            rigorous geometry that reveals the analog structure, proposing   the eye stops much earlier. Each fold is the place where a silence
            it in different repetition, in the poetic fabric of the variation,   originates which from the inside, from the depth of its extension
            which moves infinitely, fold after fold. Each fold is a repeated   expands, takes possession of an ever wider physicality for which
            gesture, with the elegance and decision of those who own and   the inside and the outside are parts of the same unity, they are
            master its folding and unfolding, without hesitation, without   the same what, because unity and multiplicity are modalities
            second thoughts. It is an absolute and light gesture, strong and   of the same substance, of the same appearance, of the same
            inescapable, marked by the rhythm of the breath. And, like the   folded painting.



                                                                                     Mediterraneo e dintorni - 31
   28   29   30   31   32   33   34   35   36   37   38