Page 53 - Mediterraneo e dintorni - nr 29
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the stubborn WoMen oF Art. the seWing World by MAriA lAi

                To tell Art you have to live it. History is also made by women. Even if once
                  there was a social asymmetry to the point of excluding them from public life.
            I would like to lead you into the womb of art, gestations, anxieties, obsessions,
            visions, groans, abductions, renunciations of revolutionary artists for whom the
            history of art should be rewritten for some of them guilty “forgotten”. For years, the
            woman has been subtracted from her inclinations, her role was purely domestic.
            Often it is in the domestic routine that ideas are born. Having no other distractions,
            their inclinations are strengthened by taking refuge in an ideal or crazy world ...
            do you remember Grazia Deledda? Also born in Nuoro in Sardinia, just like Maria
            Lai; his most famous book: “Canne al Vento”. She secretly wrote her poems and her
            lyrics steeped in strength and melancholy. Often she needed to secret the artistic
            inclinations, the intelligences. Over time, fortunately, a lot has changed, and the
            artists have come out in the open with all their vehement stubbornness that only a
            passion can feed. I would like to introduce you to the first protagonist of my story ...
            others will follow, each in a different field, but always “Fields of Art”. Maria Lai, the
            first true, authentic pioneer of Fiber Art in Italy since the 1960s. She was born in 1919
            in Ulassai in Sardinia. Her was a troubled childhood, even if there were illustrious
            names in the family. In the Lai family, in addition to Maria as a renowned artist, there
                                                                                  Fame d’infinito, opera di Maria Lai
                                                                                conservata nel Museo Stazione dell’arte
                                                                                   di Ulassai (ph Damiano Rossi)



            come Maria Lai; il suo libro più   maggiore è stato invece un      isolamento (provvido direi,
            famoso: “Canne al Vento”.         importante medico                perché creativo) e scopre
            Scriveva di nascosto le sue       imprenditore, fondò nel 1952 la   l’attitudine per il disegno.
            poesie e i suoi testi intrisi di forza   Clinica Medica “Ospedale   Spesso sono le condizioni, le
            e melanconia. Sovente             Tommasini” di Jerzu. Alberto     circostanze che ci inducono ad
            necessitava secretare le          Cannas, suo cugino, fu il        esplorare terreni altrimenti
            inclinazioni artistiche, le       presidente del Museo             inesplorati; molti sono gli
            intelligenze. Addirittura se una   Fondazione Stazione dell’Arte,   esempi nella storia, come
            donna veniva colta nell’intento   uno spazio espositivo che        Modigliani che inizia a disegnare
            di leggere si gridava allo        raccoglie le migliori opere di   perché costretto a letto da una
            scandalo, tradimento, perché più   Maria Lai. Di salute cagionevole   malattia. Lo stesso Picasso, e
            intelligente dell’uomo: era un    salta le scuole materne ed       molti altri. Adolescente si
            disonore. Il sapere doveva essere   elementari in completo         trasferisce a Venezia e senza
            taciuto, figuriamoci le tendenze
            artistiche o letterarie. Col tempo,
            per fortuna, molto è cambiato, e   Particolare dell’opera Pastorello con capretta, Maria Lai, Ulassai (ph Damiano Rossi)
            le artiste sono venute allo
            scoperto con tutta la loro
            veemente caparbietà che solo
            una passione può alimentare.
            Vi presenterò la prima
            protagonista di questo mio
            racconto, ne seguiranno altre,
            ognuna in un campo diverso, ma
            sempre “Campi d’Arte”. Maria
            Lai, la prima vera, autentica
            pioniera della Fiber Art in Italia
            sin dagli anni Sessanta. Nasce
            nel 1919 ad Ulassai in Sardegna.
            La sua fu una infanzia
            travagliata, pur se in famiglia
            c’erano nomi illustri. La famiglia
            Lai, oltre ad avere Maria come
            artista di fama, ha dato i natali a
            Giuliana, sua sorella talentuosa
            scrittrice. Giovanni, il fratello


                                                                                     Mediterraneo e dintorni - 51
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