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the stubborn WoMen oF Art. the seWing World by MAriA lAi
To tell Art you have to live it. History is also made by women. Even if once
there was a social asymmetry to the point of excluding them from public life.
I would like to lead you into the womb of art, gestations, anxieties, obsessions,
visions, groans, abductions, renunciations of revolutionary artists for whom the
history of art should be rewritten for some of them guilty “forgotten”. For years, the
woman has been subtracted from her inclinations, her role was purely domestic.
Often it is in the domestic routine that ideas are born. Having no other distractions,
their inclinations are strengthened by taking refuge in an ideal or crazy world ...
do you remember Grazia Deledda? Also born in Nuoro in Sardinia, just like Maria
Lai; his most famous book: “Canne al Vento”. She secretly wrote her poems and her
lyrics steeped in strength and melancholy. Often she needed to secret the artistic
inclinations, the intelligences. Over time, fortunately, a lot has changed, and the
artists have come out in the open with all their vehement stubbornness that only a
passion can feed. I would like to introduce you to the first protagonist of my story ...
others will follow, each in a different field, but always “Fields of Art”. Maria Lai, the
first true, authentic pioneer of Fiber Art in Italy since the 1960s. She was born in 1919
in Ulassai in Sardinia. Her was a troubled childhood, even if there were illustrious
names in the family. In the Lai family, in addition to Maria as a renowned artist, there
Fame d’infinito, opera di Maria Lai
conservata nel Museo Stazione dell’arte
di Ulassai (ph Damiano Rossi)
come Maria Lai; il suo libro più maggiore è stato invece un isolamento (provvido direi,
famoso: “Canne al Vento”. importante medico perché creativo) e scopre
Scriveva di nascosto le sue imprenditore, fondò nel 1952 la l’attitudine per il disegno.
poesie e i suoi testi intrisi di forza Clinica Medica “Ospedale Spesso sono le condizioni, le
e melanconia. Sovente Tommasini” di Jerzu. Alberto circostanze che ci inducono ad
necessitava secretare le Cannas, suo cugino, fu il esplorare terreni altrimenti
inclinazioni artistiche, le presidente del Museo inesplorati; molti sono gli
intelligenze. Addirittura se una Fondazione Stazione dell’Arte, esempi nella storia, come
donna veniva colta nell’intento uno spazio espositivo che Modigliani che inizia a disegnare
di leggere si gridava allo raccoglie le migliori opere di perché costretto a letto da una
scandalo, tradimento, perché più Maria Lai. Di salute cagionevole malattia. Lo stesso Picasso, e
intelligente dell’uomo: era un salta le scuole materne ed molti altri. Adolescente si
disonore. Il sapere doveva essere elementari in completo trasferisce a Venezia e senza
taciuto, figuriamoci le tendenze
artistiche o letterarie. Col tempo,
per fortuna, molto è cambiato, e Particolare dell’opera Pastorello con capretta, Maria Lai, Ulassai (ph Damiano Rossi)
le artiste sono venute allo
scoperto con tutta la loro
veemente caparbietà che solo
una passione può alimentare.
Vi presenterò la prima
protagonista di questo mio
racconto, ne seguiranno altre,
ognuna in un campo diverso, ma
sempre “Campi d’Arte”. Maria
Lai, la prima vera, autentica
pioniera della Fiber Art in Italia
sin dagli anni Sessanta. Nasce
nel 1919 ad Ulassai in Sardegna.
La sua fu una infanzia
travagliata, pur se in famiglia
c’erano nomi illustri. La famiglia
Lai, oltre ad avere Maria come
artista di fama, ha dato i natali a
Giuliana, sua sorella talentuosa
scrittrice. Giovanni, il fratello
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