Page 39 - Mediterraneo e dintorni - nr 13
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20 JuLy 1969 - 20 JuLy 2019 of our satellite. Why did we go to the moon? Why come back, this
A neW moon time to stay? “The Earth has the right and the duty to intervene
in the affairs of its satellite!”: Michel Ardàn, the French explorer
50 yeArs Ago the chALLenge thAt chAnged history volunteered to enter the bullet and be shot towards the Moon,
would answer. It is space politics in embryo, the one on which to-
he insights of Jules Verne, written in his From the Earth to day we work hard to regulate the access to the circumterrestrial
Tthe Moon, are far deeper than some found coincidence: the space, by now too crowded. And that could also soon interest
launch base in Florida, the crew formed by three men and the de- the Moon. Because it seems that this time we are here, we really
cidedly “projectile” shape of the capsules that would then featu- started to stick our nose into the affairs of our satellite.
red Apollo missions. Verne is already beginning to respond with Already at the beginning of the millennium we had noticed
great acumen and irony to the great questions on the exploration it, when the probes coming from the emerging space powers,
Apollo 11, la preparazione Lancio dell’Apollo 11. Sono le 9.32
(Image Credit NASA) del 26 luglio 1969 (Image Credit NASA)
ricominciato davvero a ficcare il sonde provenienti dalle potenze che l’Europa si era unita al Club
naso negli affari del nostro satel- spaziali emergenti, i paesi del sol della Luna, che per lungo tempo
lite. Se ne era avuto sentore già a levante: la giapponese Kaguya, era stato appannaggio esclusivo
inizio millennio, quando attorno l’indiana Chandrayan, la cinese di Stati Uniti e dell’allora Unio-
alla Luna si ritrovarono a orbitare Chang’e. Qualche anno prima an- ne Sovietica. E per smentire de-
finitivamente qualunque teoria
Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11 complottista del tipo “non-siamo-
e primo uomo a posare piede sulla Luna mai-stati-sulla-luna”, la sonda
il 26 luglio 1969 alle ore 20.17
americana “Lunar Reconneissan-
ce Orbiter” aveva scattato delle
inequivocabili fotografie dei luo-
ghi di atterraggio delle missioni
Apollo, in cui si distinguono chia-
ramente, ancora intonse, le orme
degli astronauti e le tracce dei
Michael Collins, pilota del modulo di
comando dell’Apollo 11. Rimase in orbita
lunare mentre gli altri due erano sulla
superficie; dopo oltre 21 ore dall’allunaggio,
gli astronauti si riunirono e Collins pilotò
il modulo di comando Columbia nella
traiettoria di ritorno sulla Terra.
La missione terminò il 24 luglio, con
l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico
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