Page 5 - Mediterraneo e dintorni - nr 12
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L’EDITORIALE/EDITORIAL

                                                        di Fabio Lagonia


















                               Simbolo di giovialità, di voglia di vivere e anche di vittoria: il girasole contiene questi significati, e per gli
                               Inca era addirittura il segno del dio Sole. Certo è che ammirare una distesa di questo fiore, quando lascia
                               al giallo lo spazio di esprimersi in modo prorompente, significa partecipare della bellezza della natura.
                               Non è un caso che Vincent Van Gogh, il cui nome rimanda immediatamente ai girasoli, li immortalò su
                                tela in un periodo della sua vita nel quale avvertiva ottimismo e gioia. E proprio i campi della Provenza,
                                   protagonisti e ispiratori generosi del pittore olandese, abbiamo voluto visitare attraverso l’obiettivo
                                        fotografico di Davide Balsemin. È un territorio di rara bellezza che da metà giugno a metà
                                             agosto offre uno spettacolo diverso, con le sue morbide distese di lavanda che
                                                 regalano agli occhi e al cuore profumi intensi e colori rassicuranti, questa volta
                                                     nelle tonalità del lilla. Uno spicchio di questa regione francese, abbracciata
                                                        al Mediterraneo, è la Camargue: qui il paesaggio muta divenendo
                                                          duro, aspro, impetuoso; ma non per questo meno bello. Anzi, la
                                                           natura selvaggia ci parla di genuinità, schiettezza, semplicità.
                                                            Il fatto è che l’uomo, a volte, si affanna in improbabili strade
                                                             per trovare una bellezza che, invece, molto più sobriamente,
                                                              risiede nelle cose essenziali. È una contraddizione in cui cade
                                                              spesso, con o senza dolo. Talora scivola nel trash.
                                                               Ne abbiamo documentato un esempio particolare
                                                               attraverso immagini che denunciano alcuni interventi
                                                               pesantemente deformanti sul paesaggio italiano, che
                                                              rasentano l’autolesionismo. A fronte di un tale contrasto
                                                              dovremmo tutti invocare e rifarci al concetto di “ecologia
                                                              integrale” incardinato su quei principi che fondano la persona
                                                             e il suo mondo. La bellezza è data; ma è e deve essere anche un
                                                            attributo dell’attività umana. Un sacrificio di responsabilità. Ci
                                                          vengono in mente, e ci soccorrono, le parole di Pablo Neruda: «Se
                                                         non scali la montagna non ti potrai mai godere il paesaggio».











                 ymbol  of joviality, of  desire to  live   It is a territory of rare beauty that of-  with  or  without  intent.  Sometimes  he
              Sand  also  of  victory:  the  sunflower   fers a different show from mid-June to   slips into the trash. We have documen-
              contains these meanings, and for the In-  mid-August,  with  its  soft  stretches  of   ted a particular example through images
              cas it was even the sign of the Sun God.   lavender that give the eyes and the heart   that denounce  some heavily deforming
              Admiring  an  expanse  of  this  flower,   intense  aromas and reassuring  colors,   interventions on the Italian landscape,
              when the yellow is expressed in an irre-  this  time  in  shades  of  lilac.  A  slice  of   which border on self-injury. Faced with
              pressible way, you participate in the be-  this French region, embraced by the Me-  such a contrast we should all invoke and
              auty of nature. It is no coincidence that   diterranean, is the Camargue: here the   refer  to the concept  of “integral ecolo-
              Vincent  Van  Gogh,  whose  name  im-  landscape changes, becoming hard, har-  gy” based on those principles that found
              mediately refers to sunflowers, immor-  sh, impetuous; but no less beautiful. In-  man and his world. Beauty is given; but
              talized them on canvas at a time in his   deed, the wild nature speaks to us of ge-  it is and must also be an attribute of hu-
              life in which he felt optimism and joy.   nuineness, frankness, simplicity. Man,   man activity. A sacrifice of responsibili-
              And the fields of Provence, the generous   at times, struggles in unlikely ways to   ty. The words of Pablo Neruda come to
              protagonists and inspirers of the Dutch   find a beauty that, instead, much more   mind and help us: «If you do not climb
              painter, we wanted to visit through the   soberly, resides in essential things. It is   the mountain you will never be able to
              photographic lens of Davide Balsemin.   a  contradiction  in  which  it  often  falls,   enjoy the landscape».





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