*di Luigi Polillo*
Fenomeno artistico che ebbe origine negli Stati Uniti intorno al 1960 e che di lì a poco si sarebbe diffuso rapidamente in tutto il mondo, creando sconcerto nell’opinione pubblica: la Pop art, mossa dalla costatazione che l’uomo vive consapevolmente in mezzo agli oggetti industriali, bombardato da una serie di fattori esterni e messaggi pubblicitari acustici e visivi, che hanno il grande potere illusionistico e attrattivo generato appunto dall’immagine.
Viviamo in un’ epoca in cui l’imagologia diviene sempre più determinante nella prospettiva culturale e sociale condizionando le menti e gli stili di vita. La Pop art, dunque , è “arte popolare” che assume il linguaggio visivo divenendo patrimonio di tutti e pone al centro dell’attenzione gli oggetti nuovi\usati da cui siamo circondati quotidianamente, anche i più banali; l’oggetto quindi viene estraniato dal proprio contesto divenendo un oggetto-totem che evidenzia la sua esistenza.
Fra gli esponenti della pop art americana emergono Jasper Johns, Rauschnberg Lichtensteins ed Andy Warhol; quest’ultimo è stato il più importante rappresentante della Pop art Americana, di fatti, nessun artista è stato capace di incarnare le contraddizioni degli Stati Uniti come Andy Warhol. I temi prescelti dall’artista sono quelli consueti della vita contemporanea, stereotipati e condizionanti: divi cinematografici e politici degli anni Sessanta – Settanta Marilyn Monroe, Liz Taylor ecc. oppure oggetti di consumo quotidiano. Se, come in un celebre aforisma di Warhol “la Pop art è amare le cose”, per comprendere l’estetica americana occorre tornare a osservare le “cose” della Pop art. L’influenza della Pop art americana arriva anche in Europa, dando origine a varie tendenze come l’arte povera ed il concettualismo.
Tra gli esponenti italiani è importante citare: Mario Schifano, Enrico Baj, Michelagelo Pistoletto e il nostro conterraneo Mimmo Rotella, riconosciuto in uno scenario internazionale per i suoi manifesti cinematografici e pubblicitari strappati con la tecnica del dècollage; in ogni sua opera donò vita, memoria e poesia, uno strappo, il suo, che rimarrà indelebile in ognuno di noi.