*di Antonio Mazzei*
Scienza, tecnologia, ricerca e innovazione rappresentano per il sistema produttivo la via maestra per innescare processi strutturati di crescita in modo da sostenere la complessa competizione internazionale, in un’economia sempre più globale, dinamica e resiliente ai rapidi cambiamenti. In questa ottica uno degli obiettivi delineati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riguarda la creazione e il rafforzamento di “ecosistemi dell’Innovazione” e la costruzione di “leader territoriali di R&S” con l’obiettivo di coniugare “il valore innovativo” con la “riqualificazione e la rifunzionalizzazione” di siti al fine di ottenere “benefici economici e sociali” per i territori.
E l’Agenzia per la Coesione Territoriale ha di recente messo a bando, a valere sulle risorse del PNRR e del Fondo Complementare, 350 milioni di euro per la creazione di “Ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati” da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Per il Sud l’ennesima occasione per attivare percorsi virtuosi di sviluppo in grado di far leva sulle proprie eccellenze, mettendo a sistema organismi di ricerca (come le università) anche in collaborazione tra loro o con enti locali, imprese e “altri soggetti pubblici e privati”.
Un punto di partenza imprescindibile per affrontare le diverse sfide che il Sud si troverà ad affrontare nei prossimi anni quali incrementare il numero e le dimensioni delle imprese innovative nei settori ad alta intensità di conoscenze, favorire processi di trasferimento tecnologico a favore delle imprese, superare il digital divide e accrescere gli investimenti green, sostenere i percorsi di crescita di start up innovative e spin off della ricerca. Temi diversamente dibattuti e affrontati negli anni dalle varie programmazioni regionali e, seppur in un contesto di indicatori negativi, rappresentati da alcuni casi di eccellenza che ci lasciano ben sperare su un Sud capace di essere protagonista del proprio futuro.
Temi sui quali Mediterraneo e dintorni tornerà a discutere con una rubrica dedicata, anche per fornire un contributo propositivo a questo nuovo auspicato protagonismo!