di Nadia Christina Tappen
L’ingrediente principale di questa ricetta è la ricotta di pecora. Questo alimento ha un forte legame con l’Italia, specialmente con quella del Sud. In un certo senso è un sottoprodotto della produzione casearia che non viene considerato un formaggio, ma un latticino. È proprio vero che i pastori di una volta, dopo aver prodotto del formaggio, non buttavano via niente, men che meno il siero dal quale poi si ricavava questa delizia bianca. Se poi ancora si lasciava stagionare, si otteneva un prodotto più secco e duraturo nel tempo, che i pastori potevano portarsi appresso nei lunghi percorsi della transumanza.
Ingredienti:
Per la sfoglia:
- Semola di grano duro 200g
- Farina 00 100g
- Strutto 25g
- Albume 1
- Acqua 100ml
- Sale 1 pizzico
Per il ripieno:
- Ricotta di pecora 500g
- Zucchero 125g
- Tuorli 3
- Zafferano in polvere 0,1g
- Scorza di 1 arancia
- Farina 80g
- Lievito per dolci 5g
- Sale 1 pizzico
Amalgamare le farine con lo strutto e aggiungere l’albume. A questo punto versare poco alla volta l’acqua tiepida mischiata al sale, fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico. Avvolgere in della pellicola e mettere a riposare almeno 20 minuti in frigo.
Per il ripieno mischiare la ricotta di pecora (previamente sgocciolata) con lo zucchero, 2 tuorli, lo zafferano sciolto in poca acqua calda, la scorza d’arancia, la farina, sale ed il lievito. Lasciare riposare in frigo per 10 minuti.
Tirare la sfoglia e ritagliare dei dischetti da 10 cm. Collocare nel centro una pallina di ripieno e poi chiudere con sei pizzichi il cerchio a forma di stella alzando i bordi. Infine spennellare la superficie di ricotta con del tuorlo d’uovo ed infornare le pàrdulas nel forno preriscaldato a 180°C per 30 minuti. Tolte dal forno vengono “dipinte” con del miele di tarassaco.
L’impiattamento si completa con delle gocce di tarassaco e delle ciliegie sciroppate.