di Massimo Lucidi
Netiquette, quando la lezione arriva pure dalla fine del mondo
L’anno appena iniziato ci consente di fare bilanci su ciò che abbiamo lasciato alle spalle. Papa Francesco, straordinario sacerdote venuto dalla fine del mondo, in un suo messaggio alla fine del 2019 ci ha ammonito sull’abuso del telefono. Non si parla più a casa: a tavola, in famiglia, è intollerabile l’uso del telefonino. Ed in effetti non potevamo non tornare su queste giuste parole del Papa per ribadire che il rischio dei social è renderci schiavi, prigionieri e soprattutto limitati ad un mondo virtuale nel quale ci si esprime senza bisogno di incrociare lo sguardo dell’altro. Si risponde a un algoritmo! Una intelligenza artificiale ci guida. Suggerisce viaggi e amicizie. Beni e servizi. Abitudini e consumi. Finisce per guidare le nostre scelte. E torna cosi una parola forte che apre ogni ragionamento sull’uso delle tecnologie, sull’invasività dei social, sui rischi del web: la consapevolezza.
Siamo consapevoli che a tavola come nella vita il segreto sta nell’ascolto?
Abbiamo capito che “partecipare” ci fa cogliere il gusto della libertà?
Che l’uomo si adatta all’ambiente e noi siamo coloro che frequentiamo?
Se imparassimo a riflettere sul valore della consapevolezza ci accorgeremo che il dramma dell’educazione di oggi non sta nel sopravvivere al social, ma nel riflettere sui “fondamentali” dello stare insieme. Auspico dunque un Back to Basic che consenta a ciascun uomo di fare esperienza dell’altro imparando ad ascoltare. Coltivando la curiosità e più interessi. Viaggiando in modo responsabile e sostenibile. Questa sfida sulla comunicazione sostenibile, green, più autentica e meno urlata e meno sintetizzata in titoloni ci riguarda tutti. Devo in particolare riferirvi che su iniziativa del professor Paolo Manzelli, decano dell’università di Firenze e fondatore del cluster scientifico Egocreanet nato oltre 20 anni fa nel prestigioso ateneo fiorentino, ne sono diventato coordinatore. Prova è dunque l’attenzione del mondo accademico al tema di un diverso paradigma di marketing. Di approccio al mercato. Di comunicazione. Una sorta di rivoluzione green che porti il valore della sostenibilità nella lunga filiera #marcom (marketing e comunicazione) che significhi soprattutto verità e coerenza. Valori di buon senso capaci di irrobustire la componente di opportunità del web. Altrimenti prevarrebbe quanto emerge in cronaca: il web delle minacce e degli insulti. Del crimine e dei reati. Dell’abuso e della dipendenza.