IEX-ITALIAN’S EXCELLENCE racconta l’Italia attraverso le sue eccellenze. Oggetti preziosi ed esclusivi, la grande tradizione artigianale e sartoriale, gli itinerari per un viaggio indimenticabile, il patrimonio culinario unico al mondo, i protagonisti e le opere italiane che hanno lasciato il segno. www.italiansexcellence.it
Si scrive marmo italiano, si legge Bianco di Carrara. La pietra viene cavata dalle Alpi Apuane, a Carrara appunto, all’interno di cave dalla tradizione millenaria. Un’attività che si può definire storica, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Le prime notizie relative al marmo di Carrara risalgono al I secolo a.C. durante l’Impero Romano, anche se alcuni frammenti di marmo sono stati ritrovati anche in necropoli e cimiteri risalenti addirittura al IV secolo a.C.
I Romani erano soliti chiamare questa categoria di rocce “marmor lunensis” che significa “marmo di Luni”. E con Luni ci si riferiva all’antico centro di estrazione e di imbarco sul mar Ligure, nel comune di Ortonovo al confine tra Liguria e Toscana. Da questa cittadina partivano navi romane cariche di blocchi di marmo bianco, dirette verso la Capitale dell’Impero, dove sarebbero diventati costruzioni pubbliche, nobili dimore e sculture monumentali. Da Luni ci si spostò poi a Carrara, dopo aver scoperto rocce di puro marmo bianco, preziosa risorsa per l’arte e l’artigianato Made in Italy.
Cosa si realizza con il marmo di Carrara?
- Elementi portanti nel campo dell’edilizia, come architravi, capitelli, colonne, pilastri, basamenti;
- Componenti architettonici, come rivestimenti, cornici, lesene, pavimentazioni;
- Elementi ornamentali: portali, fontane, altari, stele, lapidi funerarie;
- Manufatti decorativi e statue.
Le caratteristiche del Marmo di Carrara
A seconda delle caratteristiche di colore, del livello di purezza del bianco e della tipologia delle intrusioni e delle venature, il marmo di Carrara è più o meno pregiato. La tonalità di fondo è il bianco perlato, ma sono evidenti intrusioni e punti grigiastri, venature variegate. Si presenta come un marmo cristallino, a grana variabile da fine a media, omogeneo e compatto, caratterizzato da una percentuale elevata di carbonato di calcio.
Proprio i cristalli bianchi di calcite permettono alla luce di penetrare nella pietra e di conferirle una speciale brillantezza. Della luce del marmo di Carrara si innamorò Michelangelo Buonarroti che scelse personalmente i blocchi di pietra da trasformare in capolavori dell’arte mondiale: la Pietà, il David, il Mosè, e tanto altro ancora.
Della luce del marmo di Carrara si innamora chiunque posi lo sguardo su una preziosa opera scolpita nel Bianco italiano per eccellenza.