Lee Child – Zona pericolosa

di Elia Banelli

 

Lee Child, pseudonimo di James Dover Grant, è uno scrittore britannico che non ha bisogno di molte presentazioni. È sufficiente rammentare le oltre cinquanta milioni di copie dei suoi libri vendute in tutto il mondo, di cui più di 500.000 solo in Italia.

Un autore talmente autorevoleda mettere in discussione  il fisico di Tom Cruise come interprete adatto di Jack Reacher, l’eroe schivo e solitario creato dalla sua penna e riprodotto in una trilogia sul grande schermo dal regista Christopher McQuarrie.

Zona pericolosa è stato pubblicato nel 1997 ed è il primo di una lunga serie thriller che continua ancora oggi e che vede all’attivo ben 23 romanzi, tutti tradotti in Italia da Longanesi. L’ultima fatica letteraria di Lee Child, Blue Moon, comparsa nell’ottobre del 2019, da noi è ancora inedita.

Se siete amanti delle saghe letterarie, in stile Jo Nesbo per intenderci, allora è il genere che fa per voi. Tutto inizia con un ex agente della polizia militare: un uomo coraggioso, onesto, un vero duro, che si trova a Margrave, una tranquilla cittadina della Georgia rurale, villette a schiera con prato curato all’inglese, dove di solito non succede mai niente. Di solito;  perché questa volta viene scoperto un efferato delitto e Jack Reacher, che sull’onda di un vago ricordo si trova proprio a Margrave, viene subito arrestato per omicidio. Ma Jack non ha ucciso nessuno, perlomeno non in quel luogo. Da questa presunta svista delle autorità locali, che forse nasconde la ragnatela di un complotto diabolico in cui vengono coinvolti personaggi insospettabili, si dipana una trama avvincente ricca di colpi di scena, uno stile narrativo fluido, paratattico, che sconfina molto più nell’action in stile Don Winslow o nelle avventure esotiche alla Wilbur Smith, rispetto al giallo classico di matrice anglosassone.

La saga di Jack Reacher rappresenta il vero thriller pulp all’americana, adatto ai lettori che non amano perdersi in divagazioni ed elucubrazioni filosofiche ma preferiscono il movimento, la suspense, l’adrenalina che scorre come un fiume carsico nelle vene, le sparatorie ad alto tasso di cordite, violenza e tattiche di guerriglia urbana para-militare.

Tutti ingredienti per un cocktail esplosivo dove le pagine si divorano come scariche di proiettili e la noia è bandita per sempre.

Se poi vi annoverate tra coloro che ancora considerano i romanzi di genere un prodotto di serie B, culturalmente poco valido, sarebbe interessante ricordare che Lee Child è stato insignito del titolo di commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico, una delle più prestigiose onorificenze del Regno Unito, “per i servizi alla letteratura”.

 

 

 

 

 

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