– di Margherita Bordino –
Entusiasmante rassegna dei trionfi di casa nostra negli ultimi venti anni, aspettando la 93esima edizione prevista in presenza per la notte del 25 aprile 2021
«And the Oscar goes to… Roberto!». Con queste parole un’emozionatissima e felicissima Sophia Loren annuncia il Premio Oscar a Roberto Benigni per il Miglior Film straniero con La vita è bella. Una scena che conosciamo tutti, che ha fatto storia, e che vede il regista toscano salire sulle sedie del Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles e saltellare verso il palco tra risate di allegria e rumorosi applausi dei presenti. «Grazie Sophia! Lascio qui l’Oscar, ma voglio te! Questo è un momento di gioia e io vorrei baciarvi tutti», dice Benigni che, citando Dante, ringrazia nel suo discorso l’amore che muove il Sole e le altre stelle. «È sempre una questione d’amore. Io sono qui perché tanta gente ha amato il mio film: l’amore è come una divinità e, a volte, se avete fede, come ogni divinità può apparire. Ecco perché voglio dedicare questo premio a mia moglie (Nicoletta Braschi)». È la notte del 21 marzo 1999, una notte indimenticabile per l’Italia, per il nostro cinema. Una notte bella come poche!
E prima di Benigni, sul finire del secolo, altri registi italiani ci hanno regalato una tale soddisfazione: Bernardo Bertolucci (L’Ultimo Imperatore, 1988), Giuseppe Tornatore (Nuovo Cinema Paradiso, 1990), Gabriele Salvatores (Mediterraneo, 1992). Negli ultimi vent’anni il cinema italiano ha continuato a conquistare premi e riconoscimenti in tutto il mondo, ma gli Oscar sono gli Oscar e arrivarci è un vero traguardo che segna ogni volta un nuovo inizio.
Dall’inizio del secolo molti sono stati i film, gli autori, le maestranze che hanno ottenuto l’ambita nomination e tanti sono coloro che si sono aggiudicati la statuetta: ben 16 Oscar italiani in 20 anni!
In queste tre nomination c’è tutta la grande qualità del cinema italiano che continua a essere apprezzato Oltreoceano anche quando, per fortuna, si allontana dai cliché quali “spaghetti, mafia e mandolino”
È il 2001 quando Dino De Laurentiis riceve il Premio alla Carriera. Nel 2004 il Migliore Montaggio va a Pietro Scalia per Black Hawk Down di Ridley Scott; mentre nel 2005 è la volta della Migliore Scenografia per Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per The Aviator di Martin Scorsese. La coppia riceve lo stesso riconoscimento nel 2008 con Sweeney Todd di Tim Burton e nel 2012 con Hugo Cabret di Martin Scorsese. Nel 2006 il premio va alla Migliore Colonna Sonora di Dario Marianelli per Espiazione di Joe Wright, e sempre parlando di suoni e melodie nel 2007 il Premio alla Carriera lo riceve Ennio Morricone, che conquisterà poi la Miglior Colonna Sonora diversi anni dopo, nel 2016, per The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Sempre nel 2007 un’altra italiana si aggiudica un Oscar, si tratta di Milena Canonero che conquista la statuetta per i Miglior Costumi per Marie Antoinette di Sofia Coppola e replica nel 2015 con Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Nel 2010 Mauro Fiore si aggiudica l’Oscar per la Migliore Fotografia di Avatar di James Cameron e Michael Giacchino per la colonna sonora di Up diretto da Pete Docter. Siamo al 2014 quando Paolo Sorrentino alza la statuetta per La Grande Bellezza come Miglior film straniero e nel 2017 quando Giorgio Gregorini e Alessandro Bertolazzi si aggiudicano il premio per il Miglior trucco nel discusso cinecomic Suicide Squad di David Ayer. Chiude il cerchio nel 2020 la straordinaria Lina Wertmüller con il Premio alla Carriera. Arriviamo così al 2021 e alla 93esima edizione degli Oscar che seppur particolare per via dei film nominati, distribuiti prevalentemente in piattaforma, si svolge in presenza.
Sono tre le nomination ottenute quest’anno: Miglior Canzone per Io sì (colonna sonora di La vita davanti a sé di Edoardo Ponti) di Laura Pausini, che ha già vinto il Golden Globe; Migliori costumi e Miglior MakeUp e Hairstyling per Pinocchio di Matteo Garrone che vede candidati rispettivamente Massimo Cantini Parrini e Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti
Steven Soderbergh, Stacey Sher e Jesse Collins, produttori di questa edizione, hanno annunciato con largo anticipo la serata più attesa dell’anno dall’industria cinematografica mondiale, prevista per il 25 aprile 2021. L’evento della cerimonia è trattato come fosse un set cinematografico in questo periodo storico, quindi con test Covid e un team sanitario di sicurezza sul posto, oltre che istruzioni specifiche per tutti coloro che arrivano da fuori Los Angeles, o che risiedono in città. L’intento degli organizzatori è quello di provare a stabilire un po’ di normalità in un momento di caos che inizia a stancare tanti. In questa edizione così straordinaria l’Italia sperava tanto di potere entrare in nomination nella categoria riguardante il Migliore Film Straniero, ma così non è stato per il film designato a rappresentare il Paese, Notturno di Gianfranco Rosi. In compenso sono ben tre le nomination ottenute per cui non resta che fare dita incrociate. E sono: Miglior Canzone per Io sì (colonna sonora di La vita davanti a sé di Edoardo Ponti) di Laura Pausini, che ha già vinto il Golden Globe; Migliori costumi e Miglior MakeUp e Hairstyling per Pinocchio di Matteo Garrone che vede candidati rispettivamente Massimo Cantini Parrini e Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti. Il grande potenziale di queste tre nomination è abbastanza ovvio a chi lavora nel settore. Il brano Io sì è la perfetta cornice di una storia d’inclusione e accoglienza, tema caldissimo negli USA sia a livello di entertainment, sia sul piano politico; mentre l’estetica della favola di Collodi proposta da Garrone va ben oltre ogni immaginazione fornendo allo spettatore la dimensione del vero incanto, della vera magia. In queste tre nomination c’è tutta la grande qualità del cinema italiano che continua a essere apprezzato Oltreoceano anche quando, per fortuna, si allontana dai cliché quali “spaghetti, mafia e mandolino”.
L’Italia sperava tanto di potere entrare in nomination nella categoria riguardante il Migliore Film Straniero, ma così non è stato per il film designato a rappresentare il Paese: “Notturno” di Gianfranco Rosi
È il 2001 quando Dino De Laurentiis riceve il Premio alla Carriera. Nel 2004 il Migliore Montaggio va a Pietro Scalia per Black Hawk Down di Ridley Scott; mentre nel 2005 è la volta della Migliore Scenografia per Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per The Aviator di Martin Scorsese. La coppia riceve lo stesso riconoscimento nel 2008 con Sweeney Todd di Tim Burton e nel 2012 con Hugo Cabret di Martin Scorsese. Nel 2006 il premio va alla Migliore Colonna Sonora di Dario Marianelli per Espiazione di Joe Wright, e sempre parlando di suoni e melodie nel 2007 il Premio alla Carriera lo riceve Ennio Morricone, che conquisterà poi la Miglior Colonna Sonora diversi anni dopo, nel 2016, per The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Sempre nel 2007 un’altra italiana si aggiudica un Oscar, si tratta di Milena Canonero che conquista la statuetta per i Miglior Costumi per Marie Antoinette di Sofia Coppola e replica nel 2015 con Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Nel 2010 Mauro Fiore si aggiudica l’Oscar per la Migliore Fotografia di Avatar di James Cameron e Michael Giacchino per la colonna sonora di Up diretto da Pete Docter. Siamo al 2014 quando Paolo Sorrentino alza la statuetta per La Grande Bellezza come Miglior film straniero e nel 2017 quando Giorgio Gregorini e Alessandro Bertolazzi si aggiudicano il premio per il Miglior trucco nel discusso cinecomic Suicide Squad di David Ayer. Chiude il cerchio nel 2020 la straordinaria Lina Wertmüller con il Premio alla Carriera. Arriviamo così al 2021 e alla 93esima edizione degli Oscar che seppur particolare per via dei film nominati, distribuiti prevalentemente in piattaforma, si svolge in presenza.