Cari lettori,
scegliamo di iniziare questo saluto di benvenuto a voi tutti nel nuovo numero di aprile, partendo da una citazione: “Nelle Frecce Tricolori il valore dell’uno si sostanzia nel valore del gruppo: si vola da soli, ma si vola insieme”. Sono parole del Comandante Jan Slangen, che abbiamo avuto il piacere di intervistare per voi e vi presentiamo all’interno. Il suo messaggio, che in questa frase ci sembra riassunto perfettamente e mantenere anche tutta la sua portata metaforica, morale ed etica, supera i confini dell’esperienza fisica, per liberarsi nel cielo e parlare a tutti.
In questo particolare momento storico, in cui l’economia mostra tutti i limiti dei suoi modelli; la sanità viene definita a giorni alterni al collasso; ancora molti, troppi individui patiscono la solitudine confinati dal “rosso” dei DPCM spennellato a cadenza quasi regolare sul Paese; le corse al vaccino, lungi dall’essere vissuto come un nuovo trionfo della scienza, svelano tutte le umane debolezze, i lacci e lacciuoli degli interessi di parte: ebbene, in un momento come questo il monito a volare alto, senza dimenticare che si vola da soli, ma si vola insieme, come il modello delle Frecce Tricolori mostra al Paese unito con lo sguardo al cielo, ci sembra proprio quello che ci vuole per restituire tutto il senso di una rotta da non smarrire, e che “Mediterraneo e dintorni” si impegna, come può, sempre a indicare.
La bellezza rimane la nostra cifra distintiva e quella della copertina dedicata a Rabarama parla da sé, ancora una volta, senza bisogno che le parole ne completino il senso. Che sia Shiva ad emanare una luce che viene da dentro, o altri soggetti prescelti, quel che ci piace sottolineare è il riferimento ad un Essere, assimilato ad una luce interiore, che come linfa scorre “sotto la pelle dell’arte”. E l’abbraccio della pagina d’apertura, che sia dell’arte o di chi più desideriamo, lo sentiamo tutto, in questi mesi di distanza, sulla nostra pelle.
Abbiamo vissuto questo come un numero pieno di speranza, celebrata simbolicamente in aprile attraverso il mistero della Pasqua. E se rinascere, dopo il buio di questi mesi, potrà significare accogliere nuove abitudini, nuovi pensieri e nuove mete (a ciascuno le proprie personali “scoperte”), noi abbiamo scelto di dirlo dando spazio ad un servizio che lancia un convinto segnale di ripartenza. E lo fa a partire da un settore molto provato, ma sempre ricco di fascino e sorprese: il turismo dell’era post-Covid, che riparte dall’outdoor e propone un viaggio slow, green and aware. E allora sì che sarà al passo coi tempi di una nuova umanità.
Molto altro ancora in queste nostre colonne, che come sempre affidiamo alle vostre mani augurandovi buona lettura.