*di Antonio Mazzei*
Il sistema turistico italiano è caratterizzato da una serie di criticità strutturali e mai risolte quali l’eccessiva frammentazione delle imprese, la progressiva perdita di competitività, anche in forza di un abbassamento degli standard di qualità dell’offerta turistica, la scarsa attenzione ai temi ambientali e alla capacità di innovare. Criticità decisamente aggravate dalla crisi pandemica di questi anni che si è riflessa in un deciso “deterioramento delle condizioni occupazionali e in una contrazione del fatturato del settore turistico più marcati rispetto agli altri comparti” (Banca d’Italia).
Eppure il comparto costituisce un asset strategico per il sistema paese considerato che da solo, quanto meno prima della crisi covid, contribuiva per il 6% al Pil nazionale (Dati Istat 2017), senza considerare tutti gli ulteriori effetti sull’indotto (dal made in italy, al sistema cultura, all’agroindustria, ecc.). E’ evidente che il rilancio non poteva non essere oggetto delle attenzioni del PNRR che, con la Missione 1, Componente C3 “Turismo e cultura”, prevede per il settore uno stanziamento complessivo di 2 miliardi e 400 milioni di euro. In particolare, gli investimenti declinati nella Missione del PNRR hanno il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. Le azioni messe in campo per conseguire quegli obiettivi prevedono il miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi collegati, il sostegno al credito per il comparto turistico e incentivi fiscali a favore delle piccole e medie imprese del settore, la realizzazione di investimenti pubblici per una maggiore fruibilità del patrimonio turistico. Tra i principali interventi previsti vale la pena ricordare il Digital Tourism Hub, il Fondo integrato per la competitività delle imprese turistiche, il progetto Caput Mundi – New generation EU per i grandi eventi turistici e la riforma dell’Ordinamento delle professioni delle guide turistiche.
E siccome la produzione degli strumenti attuativi del PNRR sta procedendo spedita, è qui opportuno segnalare l’Avviso Pubblico del Ministero del Turismo del 23 dicembre 2021 (https://www.ministeroturismo.gov.it/pubblicazione-avviso-modalita-applicative-erogazione-contributi-e-crediti-dimposta-art-1-d-l-n-152-2021/) che disciplina le modalità operative dell’art. 1 del dl 152/2021 – convertito nella legge 233/2021 (meglio conosciuta come superbonus 80% turismo) – che ha istituito due misure di intervento a favore delle imprese turistiche: una in forma di credito d’imposta pari all’80% degli investimenti realizzati a far data dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024; una in forma di contributo a fondo perduto fino al 50% degli investimenti realizzati a far data dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, per un importo massimo pari a € 40.000 (ulteriormente incrementabile fino ad un massimo di 100.000 euro nel caso di spese in digitalizzazione e innovazione e/o nel caso di imprese a prevalente partecipazione femminile e/o giovanile e/o nel caso di imprese con sede operativa nelle 8 regioni del Sud). Le due misure sono finalizzate a sostenere investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, per la riqualificazione antisismica, per il superamento delle barriere architettoniche, ma anche per lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Le imprese beneficiarie sono: imprese alberghiere; strutture che svolgono attività agrituristica; strutture ricettive all’aria aperta; imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale; stabilimenti balneari; complessi termali; porti turistici; parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici. Lo stanziamento finanziario complessivo destinato alle due misure è di di 500 milioni di euro, così di seguito cronoprogrammato: 100 milioni di euro per l’anno 2022; 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024; 40 milioni di euro per l’anno 2025. In conclusione, per richiedere gli aiuti, concessi in ordine cronologico di arrivo, le domande dovranno essere inviate esclusivamente in via telematica tramite la piattaforma online indicata dal Ministero seguendo una procedura dedicata.
Insomma il turismo italiano è pronto a ripartire! Le finanze ci sono, le nostre imprese dovranno reagire con uno scatto di reni, pur in un quadro di chiara difficoltà, e con una creatività tutta italica che siamo sicuri esploderà in tutto il suo potenziale per una ripresa sostanziale e definitiva di un comparto strategico per l’intero paese.