di Bruno Pisani
Dal diario di un giovane con disagio psichico
I medici mi chiamano bipolare ma io sono un sognatore, sempre proteso verso la realizzazione dei miei progetti unici, totalmente teso verso di essi da staccarmi dalla realtà. Non ho tempo per dormire, detesto appesantire la mia giornata di cose inutili e ripetitive, trascuro gli impegni, non seguo le regole, tutto questo sarebbe un ostacolo ai miei progetti.
Mi capita di spiegare il mio comportamento con un fiume di parole che devono essere pronunciate velocemente. A volte le stesse parole rimangono indietro rispetto alle idee che fluiscono veloci, appassionate, a tratti incomprese. Perché non c’è tempo per collegarle secondo i criteri del mondo. Se per realizzare i miei sogni bisogna essere illogici, io lo sono. E magari anche frettoloso e precipitoso. Non mi aspetto di essere capito, sono fuori dagli schemi, troppo avanti per aspettare che gli altri mi raggiungano.
Così, invidiato, devo subire ricoveri nel mondo dei matti.
La malattia mentale tuttavia è per me la forma più sublime di creatività umana. Gli altri pensano di chiuderti in quattro mura, tu però hai nella tua mente quello che il mondo non ha, il segreto della felicità.
I farmaci non riusciranno mai a spegnere i miei sogni. Possono mandarmi in letargo per un periodo ma poi rinasco più vivo di prima, con ciò che di bello ho nel cuore e nelle mie tasche. Non voglio solo realizzare i miei sogni, voglio essere io il sogno, il cielo, il volo verso l’eterno, l’amore, quello unico, profondo, passionale, irriverente.
Certo per fare tutto ciò spendo soldi incurante dei bisogni della mia famiglia. Ma io devo pensare al mondo, a ciò che io, e solo io, posso dare di bello e unico. Io sono un’artista e la mia vita non può che essere alimentata dalla linfa dell’eccitazione, della novità.
Ce la farò, rimarrò solo in questo percorso ma ce la farò, la mia mente si sgretola per la troppa velocità ma ce la farò.
Ma basta farmaci, basta medici, basta contenzione. Se il mio corpo dovesse arrendersi i miei sogni voleranno lì sulla luna, la sola che mi legge nel cuore.
Oggi, dopo tanti anni, credo di aver vissuto da sognatore, ancora in attesa delle carezze del mondo che non ho mai avuto.