*di Daniela Rabia*
“Complici e colpevoli. Come il Nord ha aperto le porte alla ‘ndrangheta”, Strade Blu Mondadori edizioni, è l’ultimo libro del Prof. Antonio Nicaso e del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Partendo dal dato ormai acclarato che da sessant’anni le mafie non sono più solo nel Mezzogiorno ma diffuse nelle regioni del Nord, i due autori esaminano attentamente uno per uno i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Trentino- Alto Adige. Un’analisi puntuale e dettagliata con tanto di date e dati che testimonia la pervasività del fenomeno mafioso e l’incedere progressivo del binomio corruzione e politica, la cui linea d’ombra tende a sfumare, fino a diventare quasi invisibile.
Gli studi costanti dello storico delle organizzazioni criminali e l’attività quotidiana e crescente di chi è in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, consegnano al sempre crescente pubblico di lettori un resoconto impareggiabile sul perché e sul come “un’organizzazione criminale si infiltri e radichi nel tessuto economico legale”. Nel prologo si rinviene un ottimo consiglio di approccio al testo. Sulla scia dell’insegnamento di Marcel Proust che invita a considerare che “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” la coppia di scrittori Nicaso e Gratteri sprona a utilizzare un nuovo sguardo sulle mafie d’esportazione. Se come affermava Albert Einstein “È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio” anche nel campo delle mafie occorre mettere tutto l’impegno possibile per sfatare luoghi comuni, superare visioni obsolete, decostruire e ricostruire con un certosino lavoro l’infiltrazione mafiosa sui territori.
I libri del duo Nicaso – Gratteri vanno letti tutti, in sequenza, dal primo all’ultimo, per cogliere a pieno l’indagine complessa sui sistemi di potere che dialogano con altri poteri e, anche da essi, vengono legittimati, riconosciuti e accettati socialmente. Nelle conclusioni un monito importante e un avvertimento ai lettori e all’umanità intera “Senza un moto di tensione da parte della politica, dell’economia, delle istituzioni sarà difficile combattere e isolare i mafiosi, stroncare quell’insieme di relazioni che sono diventate una costante nelle indagini delle direzioni distrettuali antimafia e che contribuiscono al peggioramento della qualità della vita, riducendo la possibilità di sviluppo economico, ma anche il livello di democrazia”. E noi, umanità in disuso, distratta e desueta, ce lo auguriamo a fortiori, al termine di tale illuminante lettura, che si superi il pericolo individuato da Blaise Pascal nel lontano Seicento “L’uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l’angelo fa la bestia”.